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Bambini oncologici: al Burlo un nuovo strumento contro tumori e leucemie, uno dei pochi in Italia

A finanziare il progetto l'associazione Agmen a sostegno dei genitori dei piccoli pazienti, con una donazione di 150mila euro. Ogni anno oltre 40 bambini arrivano al Burlo con queste patologie, ma tre su quattro guariscono

Uno strumento che permetterà di trattare i bambini oncologici con innovative terapie cellulari e renderà il Burlo uno dei pochissimi centri in Italia in grado di somministrare queste cure, sempre più efficaci. Un obbiettivo raggiunto grazie alla donazione di 150mila euro da parte dell’Associazione genitori malati emopatici neoplastici del Friuli Venezia Giulia (Agmen Fvg Aps), grazie alla quale è stata acquistata dall’Irccs Burlo Garofolo CliniMACS Prodigy, una strumentazione in grado di generare terapie con cellule Car-T, spesso risolutive per il trattamento dei tumori ematologici e, di recente, anche nella cura del neuroblastoma e nella produzione di linfociti T virus-specifici per contrastare le infezioni virali in pazienti gravemente immunocompromessi.

Agmen Fvg è un’associazione nata nel 1984 per sostenere i bambini del Fvg che soffrono di patologie oncologiche, che nei suoi quasi 40 anni di attività ha raccolto 8 milioni di euro per i piccoli pazienti e le loro famiglie, mettendo a disposizione alloggi e rimborsi viaggio, oltre a investire nella parte sanitaria. In particolare, nel 2001, Agmen ha finanziato il nuovo reparto di oncoematologia e trapianti al Burlo Garofolo. Il portavoce e referente per il progetto Massimiliano du Ban ha dichiarato che “questi genitori sono spesso costretti a lasciare il lavoro per seguire i loro figli, e la famiglia dev’essere sostenuta in qualche modo. Un campo d’intervento per il quale investiamo ogni anno circa 100mila euro”. In questo campo la medicina ha raggiunto negli anni grandi progressi infatti, ha ricordato Du Ban, negli anni 80 solo un bambino su quattro sopravviveva a questo tipo di patologie, mentre oggi il rapporto si è invertito e tre bambini su quattro guariscono. Ogni anno in Italia, è stato spiegato nell'incontro stampa, 2500 bambini ricevono queste diagnosi, mentre al Burlo arrivano tra i 40 e i 45 nuovi casi l’anno.

La dottoressa Gianna Zamaro, direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione, ha poi spiegato che “In Italia non sono molti i Laboratori di manipolazione cellulare che dispongono di queste apparecchiature (un dato recente indica l’esistenza in Italia di 4 centri) e questo mette il FVG in una situazione invidiabile”. Per quanto riguarda le conseguenze pratiche di questa nuova dotazione, la responsabile del Centro trapianto di midollo e terapia cellulare, Dottoressa Natalia Maximova, ha spiegato che la nuova strumentazione potrà “escludere dalla terapia l’impiego di farmaci potenzialmente tossici e non sempre efficaci ed evitando inoltre lunghi ricoveri e disagi per i pazienti e le loro famiglie”.

I linfociti T virus-specifici saranno prodotti a partire da donatori compatibili al 50% (genitori) e potranno riconoscere e attaccare i virus che si riattivano in seguito alle terapie immunosoppressive, necessarie in fase di trapianto. In particolare, questa terapia è stata utilizzata lo scorso marzo per un trapianto su un bambino di sei mesi affetto da una rara forma di immunodeficienza congenita, che non avrebbe permesso l’utilizzo di alcuni farmaci comunemente impiegati.

Intervenuti alla conferenza stampa anche il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga, il vicepresidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi, il direttore generale del Burlo Stefano Dorbolò, il Direttore sanitario dell'IRCCS Burlo Garofolo dottoressa Paola Toscani, il dottor Marco Rabusin, Direttore del Reparto di Onco-Ematologia dell’Istituto. “Realtà come Agmen - ha spiegato Fedriga - fanno parte della sanità pubblica perché la salute fa parte di quel supporto fondamentale che associazioni come questa sono in grado di garantire”. “Una realtà privata in quanto associazione - ha concluso il presidente - e un elemento virtuoso. La nostra regione ne può vantare parecchi, siamo tra le regioni che maggiormente nel volontariato riesce a dimostrare la grande propensione del cittadino all’aiuto del prossimo”.

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