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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso

Processo Ugo Rossi, ancora niente sentenza, slitta tutto al 12 gennaio

Il trentenne friulano è accusato di oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesione aggravata per i fatti avvenuti fuori dall'ufficio postale di San Giovanni lo scorso 21 settembre. Appuntamento alle 9

Il giudice Camillo Poilucci ha rimandato la sentenza del processo che vede Ugo Rossi accusato di oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesione aggravata al prossimo 12 gennaio alle ore 9. I fatti risalgono al 21 settembre quando il 30enne friulano e tra i leader locali del fronte no vax, era stato arrestato dai carabinieri dopo una collutazione nella quale aveva avuto la peggio proprio un militare dell'Arma. Nel pomeriggio di oggi la sentenza non è arrivata, nonostante fosse attesa. L'accusa aveva chiesto un anno e sei mesi senza la condizionale, mentre la difesa aveva chiesto l'assoluzione. 

Le perizie e i testimoni

L'ultima udienza del processo ha visto ancora l'ascolto di un testimone, l'agente Persico, effettivo della Squadra Volante. Rossi è stato difeso dagli avvocati Starace e Turco. Quest'ultimo ha obbedito all'ordine dato dal giudice sulla mascherina in quanto “il legittimo impedimento dev’essere comunicato per tempo e l’imputato dev’essere difeso da un difensore soltanto”. Molte delle domande dei legali di Rossi non sono state ammesse dal giudice. La difesa ha poi chiesto di esaminare la perizia a proposito del danno al timpano riportato dal carabiniere durante l’episodio per verificare la gravità dei danni ma anche in quel caso il giudice ha dichiarato l'inutilizzabilità del documento "ai fini della decisione". 

Le parole di Rossi

L'avvocato Turco è stato più volte ripreso dal giudice Poilucci. “Quello che ho subito è vergognoso” ha affermato Rossi che ha detto di aver subito una “violenza che non viene usata neanche contro stupratori e spacciatori. Io avevo legittimamente paura di loro e mi fidavo di più della Polizia. Avrebbero dovuto portarmi via per la mia sicurezza”. Secondo il consigliere no vax durante l’arresto “non respiravo, sono stato quasi ucciso. Sto subendo una persecuzione politica". 

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