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Cronaca

Un anno di "movida": 469 controlli e 45 sanzioni della Polizia Locale

18.54 - Il vicesindaco Martini e l'assessore Kraus: «Non abbassare la guardia e rafforzare la collaborazione con la Fipe»

È passato un anno dall’entrata in vigore del così detto “Regolamento Movida” e l’Amministrazione comunale di Trieste fa il punto su questo strumento normativo tanto discusso e più che mai attuale. Sono in totale 46 (45 elevate dalla Polizia Locale e una dalla Polizia di Stato) le violazioni accertate in questi primi dodici mesi: 42 riguardano l’art. 6, quello concernente le diffusioni sonore udibili all’esterno dell’attività in orario non consentito; due l’art. 3, ovvero la mancata esposizione del cartello indicante l’orario di effettiva apertura dell’attività; una l’art. 5, cioè la pubblicizzazione dell’offerta speciale relativa alla somministrazione di alcolici dopo le ore 22.

45 sanzioni sono però il frutto di 469 controlli effettuati quest’anno a fronte di 693 richieste d’intervento ricevute, a dimostrazione della presenza costante della Polizia Locale sul territorio, in particolare in quelle zone dove la concentrazione di locali è maggiore e più difficile la convivenza tra funzioni residenziali e attività di svago. Controlli che tuttavia non hanno riguardato solo le infrazioni al “Regolamento Movida”, ma più in generale disturbi provenienti da attività commerciali e similari, e hanno prodotto oltre cento verbali.

«Un anno è un periodo troppo breve per poter dire se l’introduzione di questo regolamento ha funzionato, — ha commentato Fabiana Martini, vicesindaco con delega alla Sicurezza — perché ciò che conta, e che rende il provvedimento veramente efficace, è creare cultura e per questo ci vuole tempo. Come ad esempio è avvenuto con l’introduzione del divieto di fumo nei locali o dell’obbligo delle cinture di sicurezza: a lungo andare hanno contribuito a promuovere una cultura della salute da una parte e della sicurezza dall’altra, ma il processo non è stato immediato. Occorre dunque pazienza e lo dico con la consapevolezza che i nostri concittadini che abitano nelle zone più sensibili ne hanno avuta già tanta: da parte nostra garantiamo l’impegno a non abbassare la guardia e a rivedere, di concerto con gli uffici, gli aspetti più deboli di questo strumento, ovvero i tempi in cui può essere imposta la chiusura del locale, che scatta dopo la terza sanzione (in questi primi dodici mesi ha riguardato due esercizi, un altro è in attesa di notifica), assieme all’entità esigua della sanzione».

Sulla collaborazione con la Fipe si è invece soffermato l’ass. Kraus, titolare della delega allo Sviluppo economico: «Oltre ai controlli collaboriamo molto attivamente con la Fipe affinché intervenga nei confronti dei propri associati. È anche nel loro interesse cercare di limitare chi non rispetta il regolamento, poiché la stragrande maggioranza degli esercenti rispetta gli orari ed i comportamenti dei quali ci siamo dotati. Scaricare le colpe su tutta una categoria per colpa di alcuni singoli non piace a nessuno. Bisogna continuare a tenere alto il livello dei controlli e chi non rispetta il regolamento dev’essere sanzionato: con i recidivi tolleranza zero».

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