Unione Italiana: " da Lacota solo Fango sui Connazionali"
''Il signor Massimiliano Lacota, nella sua veste di presidente dell'Unione degli Istriani, offende profondamente tutti gli Italiani dell'Istria, di Fiume, del Quarnero e della Dalmazia''. Lo afferma in una nota Maurizio Tremul, presidente della...
''Il signor Massimiliano Lacota, nella sua veste di presidente dell'Unione degli Istriani, offende profondamente tutti gli Italiani dell'Istria, di Fiume, del Quarnero e della Dalmazia''. Lo afferma in una nota Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana, organizzazione rappresentativa dei connazionali di Slovenia e Croazia.
''Nemmeno nell'epoca della piu' cruda oppressione del regime comunista jugoslavo - prosegue Tremul - siamo mai stati oggetto di accuse cosi' pesanti, storicamente false, moralmente orripilanti, profondamente ingiuste e strumentali.
Dagli interventi dell'on. Furio Radin e del sottoscritto risulta cristallina quale sia la posizione ufficiale sui tragici avvenimenti del novecento che ha visto scontrarsi violentemente nazionalismi e totalitarismi contrapposti, regimi liberticidi macchiatisi di crimini orribili, fino alla tragedia delle foibe e dell'esodo.
L'Unione Italiana - precisa quindi - e' nata a seguito di libere, democratiche e pluralistiche elezioni tenutesi nel gennaio del 1991.
Il 2 marzo dello stesso anno, a Pola, abbiamo sciolto la vecchia organizzazione, l'Unione degli Italiani dell'Istria e di Fiume''.
Tremul sottolinea quindi che ''il 21 settembre 2010, nel discorso che pronunciai davanti al Presidente della Camera dei deputati del Parlamento italiano, on. Gianfranco Fini, rilevai come il Giorno del Ricordo deve essere un'occasione di unita' e di raccoglimento, di meditazione sui torti compiuti e subiti, delle sofferenze proprie e altrui, di perdono e riconciliazione, di impegno affinche' mai piu' simili orrori abbiano a ripetersi.
Respingendo infine ''con sdegno le infamanti e infondate dichiarazioni del presidente dell'Unione degli Istriani'', Tremul conclude ribadendo che ''l'Unione Italiana e' ampiamente disponibile, come lo e' sempre stata, a un pubblico confronto e a un dialogo con le associazioni degli esuli su qualsiasi tema e argomento''.