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Cronaca

Uno sguardo... Dall'Europa... manovre estive per la formazione della nuova Commissione europea

Nuovo appuntamento per la rubrica "Uno sguardo dall'Europa", notizie, curiosità e riflessioni del nostro concittadino Marco Gombacci direttamente dalla sede della Commissione Europea di Bruxelles

Come previsto il Presidente del Consiglio italiano ha candidato l’attuale Ministro degli Affari Esteri Mogherini per la carica di Alto Rappresentante per la politica estera europea. Lo ha fatto con una lettera di tre righe indirizzata al Presidente della Commissione europea Juncker, immediatamente caricata su Instangram (vedi https://i.instagram.com/p/rIQpOREe9b/ ). E’ noto che la giovane ministro italiana non è gradita da molti stati membri per le sue non intransigenti posizioni sulla questione russa. I paesi che ostacolerebbero la nomina italiana sono principalmente i paesi dell’Est Europa, capitanati dalla Polonia che ha calato l’asso nella manica candidando il suo uomo forte, il ministro degli esteri Sikorski che contenderebbe il posto alla stessa Mogherini, appunto. Nel prossimo consiglio europeo fissato per il 30 agosto si prevedono scintille.

Alcuni politici europei di lungo corso hanno sottolineato la loro perplessità per questa scelta. E’ noto che il “ministro degli esteri europeo” ha dei poteri e margini d’azione ridotti. Generalmente questo ruolo viene scavalcato dai ministri degli esteri dei paesi membri che vogliono continuare a fare gli interessi della propria nazione anziché trovare una posizione comune europea. A Renzi viene anche obiettato il fatto di non aver puntato ad un portafoglio dove il rappresentante italiano avesse avuto più poteri decisionali come il Mercato Interno, Affari Economici, Concorrenza, Energia, Industria; ma si sa, quando Renzi decide, ha deciso e nessuno è riuscito a fargli cambiare idea. Si andrà così ad uno scontro frontale dal risultato difficilmente prevedibile. Massimo D’Alema è in agguato dietro l’angolo, pronto a subentrare qualora lo scontro si dovesse fare troppo duro e l’Italia fosse costretta a fare retromarcia.

Oltre al nodo Mogherini, Juncker si troverà in difficoltà anche per la questione delle quote rosa. Appena eletto, l’ex Primo Ministro lussemburghese aveva chiesto agli stati membri di nominare almeno dieci donne per la posizione di Commissario europeo. Al momento sono arrivate candidature di sole tre donne (Italia, Repubblica Ceca e Svezia). Il rischio in questo caso si chiama Parlamento europeo. I deputati europei avranno l’ultima parola e saranno loro a confermare con il loro voto la composizione della prossima Commissione europea. Secondo le parole di Martin Schulz, presidentissimo dell’assemblea di Strasburgo, in assenza di un numero sufficiente di donne c’è la possibilità che il Parlamento europeo bocci i candidati creando così un ulteriore problema per la formazione del nuovo esecutivo europeo.

Agosto di fuoco per Juncker che dovrà incontrare i capi di governo europei per risolvere le attuali tensioni ed evitare che si vada ad uno scontro che potrebbe posticipare l’insediamento della sua Commissione, rallentando così anche l’attività legislativa comunitaria e le decisioni per rilanciare (si spera) la politica e l’economia europea.

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