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Cronaca

Vaccini agli over 80 in regione: via alle prenotazioni il 10 febbraio, si parte il 15

Le modalità di somministrazione, le strutture coinvolte, il numero di persone in Friuli Venezia Giulia e gli scenari futuri sulle fasi della campagna vaccinale regionale

Si parte con le prenotazioni il 10 febbraio mentre le prime dosi verranno somministrate a partire dal 15 dello stesso mese. Gli over 80 che verranno coinvolti nell’operazione vaccini, in archi di tempo e con modalità diverse fino alla data del 25 aprile prossimo, saranno circa 78mila. Gli anziani che riceveranno le dosi di Pfizer e Moderna verranno vaccinati (quelli nati fino o prima del 1941 ndr), come spiegato dall’assessore alla Sanità Riccardo Riccardi, in base a due modelli. Il primo andrà incontro a circa 15 mila persone – di cui 6230 si trovano in assistenza domiciliare integrata, altri 8500 verranno convocati dalle aziende sanitarie – mentre il secondo, che riguarda circa 93mila persone, avverrà grazie al supporto di farmacie, Cup e call centre.

Il panorama dei vaccini: "PIù ne abbiamo e meglio è"

Confermando l’assenza di pregiudizio nei confronti di altri vaccini – “Johnson & Johnson, Sputnik o cinese, più ne abbiamo e meglio è” ha fatto sapere il governatore Massimliiano Fedriga ndr – e aprendo con convinzione ad AstraZeneca (sul quale tuttavia permangono ancora delle “incertezze” legate alle indicazioni generali ndr) in questa fase la Regione si pone l’obiettivo di tutelare la popolazione anziana. Nonostante i calcoli snocciolati durante la conferenza stampa di oggi 8 febbraio facciano riferimento ad una fotografia attuale, “le prospettive potrebbero cambiare – così Riccardi – in base alle disponibilità e alle operazioni di consegna dei vaccini”. Anche sul vaccino italiano Fedriga ha affermato che “una volta pronto permetterebbe di avere una produzione interna e non dipendere più da altre multinazionali”.

L'operazione over 80: dove e come

Per far partire la macchina sono state individuate 28 strutture presenti sul territorio (soprattutto distretti sanitari, non confermate invece fiere e padiglioni ndr) che reciteranno il ruolo di prima linea del “fronte”. Nella provincia di Trieste le realtà interessate sono quattro, vale a dire l’ospedale di Cattinara, il Maggiore, il distretto 1 a Duino Aurisina e il distretto 3 a Muggia. Con ogni probabilità alla prenotazione seguiranno le informazioni dettagliate sugli orari in cui presentarsi e, più in generale, in merito allo svolgimento dell’operazione. Ulteriori dettagli sulla seconda dose, come soprattutto la data di successiva convocazione, “verranno comunicati alle persone in occasione della prima somministrazione”.

Dopo Pfizer e Moderna ecco Astrazeneca

Una campagna vaccinale che in caso le consegne previste entro il 28 febbraio venissero confermate, fa sapere Fedriga, “aumenterebbe le potenzialità di vaccinazioni settimanali”. Secondo Riccardi la capacità media è di “10.500 dosi a settimana (Pfizer e Moderna ndr) che ci farebbero arrivare a 63mila dosi entro fine marzo”. La possibilità di “tenere aperte le agende” riguarda anche le novità rispetto ad Astrazeneca. “Le percentuali iniziali di copertura parlavano del 59,5 per cento – così Fedriga - mentre oggi si assiste ad un 70 per cento dopo la prima dose, per arrivare fino all’82 per cento a tre settimane sempre dopo la prima, e punte di oltre il 90 per cento. Se venisse confermata si tratterebbe di una buona notizia”.  

I chiarimenti necessari su AZ

Ed è proprio su AZ che questo pomeriggio verrà inviata la richiesta formale ai prefetti e ai direttori delle strutture dei servizi per condividere le modalità operative di somministrazione a forze dell’ordine, forze armate, carceri, vigili del fuoco, sistema scolastico e servizi essenziali a partire dalle prenotazioni previste anch'esse dal 10 febbraio e in base a liste predefinite. Un’indicazione, quella relativa ai "servizi essenziali", che secondo la Regione “risulta troppo generica” e che necessita di “chiarimenti alla struttura commissariale, affinché ci sia un chiarimento ufficiale che eviti fraintendimenti ed eventuali tensioni sociali sull'interpretazione delle priorità".

Il fronte sanitario: volontariato e medici di base

L’alta adesione del Sistema Sanitario Regionale “è un risultato molto importante” ha sottolineato Riccardi che ha indicato come nelle case di riposo regionali ad oggi ci sia “una copertura pari all’85 per cento”. Infine, alla domanda relativa all’adesione da parte degli ordini in merito alla richiesta di un impiego a titolo volontario a supporto della campagna, l’assessore alla Sanità ha fatto sapere di non essere ancora in possesso dei dettagli sui numeri. “Comprendo le ragioni del sindacato (che aveva criticato la scelta del volontariato ndr) ma è un percorso utilizzato secondo le regole che ci sono. Molti volontari sono pensionati ed in condizione di tranquillità professionale ed economica”. Parole a cui Fedriga ha voluto dar seguito “ringraziando comunque tutti quelli che si mettono a disposizione”. Una operazione a 360 gradi quella messa in campo dalla Regione alla quale va aggiunto l’auspicabile, ma non ancora operativo, coinvolgimento dei medici di base. “La loro presenza - ha concluso Riccardi – ci aiuterebbe a velocizzare la campagna vaccinale. Attendiamo le intese e l’accordo con il ministero della Salute”.

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