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Cronaca

Il prefetto Valenti ai saluti: "A Trieste lascio un pezzo del mio cuore"

Il Commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia ha affidato le sue emozioni ad una lunga lettera che riceviamo e pubblichiamo integralmente

"Non è semplice esprimere con poche parole i sentimenti che accompagnano queste ore, quelle che seguono la mia nomina a prefetto di Firenze. So di lasciare Trieste e il suo stupendo territorio in un momento davvero importante e delicato per l’intera Regione e per l’intero Paese. Un momento che giunge dopo una lunga sofferenza a causa del Covid ed in cui si intravedono tuttavia, chiari, i segni delle grandi potenzialità per essere subito grandi protagonisti della ripresa, in tutta Europa. Non potranno e non dovranno essere le nuvole nere che negli ultimi giorni si sono addensate all’orizzonte a rallentare l’uscita dalla fase pandemica e a consentire a questa importante area della Nazione di rimettere velocemente in moto la macchina così da produrre la ricchezza e il benessere che tutti aneliamo. Anzi, sono ben certo che in questo contesto Trieste saprà essere protagonista grazie al suo solido tessuto sociale e commerciale, al suo porto e all’enorme potenziale che essa esprime.

Quella che si intravede potrebbe essere una vera e propria nuova era degasperiana di cui dovremo esserne tutti ambiziosamente protagonisti. Dovremo farlo, tuttavia, con la certezza che solo remando alacremente insieme per raggiungere al più presto i risultati che i cittadini e le imprese attendono potremo uscire da questa fase che ha messo sotto scacco tantissime famiglie. Durante la mia permanenza, certo non facile, ho cercato di suonare due note fondamentali per avviarci al meglio per questo cammino. Mi riferisco ai temi della sicurezza e della coesione sociale. Temi assai delicati e lascio ovviamente agli altri le valutazioni sui risultati conseguiti. Dalla mia parte posso certamente affermare che qui sono molto solide le basi per contenere e respingere le tante minacce che affliggono la nostra civile convivenza e ciò perché questo territorio possiede gli anticorpi necessari. Lo attestano l’alto senso civico che contraddistingue la stragrande maggioranza dei suoi cittadini ed una infrastruttura di sicurezza, fatta di uomini e mezzi delle Forze di Polizia, assolutamente idonea a contrastare le insidie del nostro tempo. A loro desidero rivolgere un grazie dal più profondo del cuore. Sono straordinariamente bravi e capaci e uniscono all’impegno quotidiano, difficilissimo credetemi, una dose di umanità incommensurabile.

Ovviamente mi auguro che l’odierna congiuntura sia consolidata anche per gli anni a venire. Sono certo che questa Regione e questa città, con il suo porto in testa, potranno essere, in un quadro stabile e con interventi efficaci, un volano ulteriore negli investimenti per lo sviluppo dell’intero Paese. Ci vorrà fiato, lucidità, passione e una condizione di serenità per lavorare bene. Le condizioni in parte ci sono già ed in parte sono certo che saranno costruite grazie all’impegno di tutti, cosicché in Friuli Venezia Giulia si potrà produrre nuova ricchezza senza tuttavia appesantire le diseguaglianze sociali, anzi riducendole, per garantire anche nuovi posti di lavoro. Il dialogo e la sinergia con i Paesi vicini, in primis con gli amici sloveni e con le comunità straniere che vivono a Trieste continueranno a rappresentare un punto irrinunciabile per assicurare quella serenità a cui accennavo e moltiplicare le opportunità di sviluppo oltreché per rafforzare quel modello in qualche modo unico di interscambio culturale che Trieste ed il suo territorio da sempre rappresenta.

Nei prossimi giorni mi avvierò a salutare le autorità cittadine ed avrò modo di “sedimentare” le emozioni di queste ore ma sento subito il bisogno di ringraziare quanti mi hanno supportato nel mio incarico, in primis proprio le massime autorità regionali e cittadine, i vertici delle Forze dell’ordine, le organizzazioni associative e sindacali, la stampa ed i media e non ultimi i miei ottimi, instancabili collaboratori, auguro a questa terra e alla sua gente, che ho amato e rispettato in questi anni di intenso impegno, ogni bene e ogni fortuna non senza lasciare qui un grosso pezzo del mio cuore". 

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