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Shoah: venti nuove pietre d'inciampo per non dimenticare l'orrore

Le pietre ideate dall'artista Gunter Demnig sono state installate oggi. Roberti: "Hanno la forza far conoscere i luoghi e i drammi del passato"

"Le pietre di inciampo hanno il pregio di racchiudere in una singola mattonella la storia e il ricordo di una persona deportata in un campo nazista con una immediatezza che i libri non possono certo assicurare". Lo afferma l'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, che oggi ha partecipato all'installazione a Trieste di venti nuove pietre d'inciampo ideate dall'artista Gunter Demnig. Un'iniziativa realizzata da alcuni anni dalla Comunità ebraica di Trieste in collaborazione con il Comune di Trieste, con l'autorizzazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e la partecipazione del Liceo classico linguistico Petrarca.

"Le Stolpersteine - sottolinea Roberti - riescono a raccontare questi drammatici eventi storici non come fatti lontani nel tempo. Hanno la forza invece di far conoscere sia questi nostri concittadini ma anche i luoghi dove hanno vissuto e dove queste tristi vicende sono avvenute. Quelle stesse vie, piazze e rioni di Trieste che fanno da sfondo alla nostra distratta quotidianità". "Se possibile le pietre d'inciampo possono anche dare un po' di conforto a quelle famiglie che spesso hanno perso i loro cari senza avere neppure una data certa da ricordare. Uomini, donne e bambini che - conclude l'assessore - non hanno potuto avere neanche una degna sepoltura".

Le Stolpersteine posate oggi a Trieste ricordano Lucia Eliezer, Roberto Moisè Finzi, Adele Gentilomo Finzi, Ermenegilda Tedeschi Lust, Fanni Lust, Lina Steindler Revere, Elda Mayer Grego Romanelli, Elia Nacson, Carlo Calzi (Kalc), Francesco Gregori (Grgic), Angelo Matteoni, Giuseppe Mosetti (Mozetic), Francesco Rauber, Giovanni Vremez, Ermidio Zuliani, Abramino Salonicchio, Leone Lazzaro Wandel, David Dario Osmo, Elisa Hering e Vittorio Hering.

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