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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vietato ingresso in Italia a gruppo religiosi cristiani, Vescovo Crepaldi: «Tristezza e amarezza per l'accaduto»

L'episodio che ha visto protagonisti la Diocesi di Trieste e l'Ambasciata italina in Sri Lanka e che ha portato un lungo strascico di polemiche che si sono divise tra accoglienza agli immigrati e passaggi burocratici legali per l'ingresso nel nostro Paese

La Diocesi di Trieste ha invitato per un soggiorno nel capoluogo giuliano e la partecipazione alla Giornata mondiale della Gioventù un gruppo di giovani srilankesi, ma l’Ambasciata italiana in Sri Lanka ha vietato il visto d’ingresso.

La vicenda ha avuto un lungo excursus conclusosi con la lettera dell'Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi all'Ambasciatore italiano in Sri Lanka e che ha visto il diniego da parte dell’Ambasciata italiana del visto d'ingresso in Italia per un gruppetto di cristiani cingalesi, seminaristi ed ex seminaristi.

Su invito della Diocesi di Trieste i religiosi avrebbero dovuto trascorrere un breve soggiorno a Trieste, in alcune città del nostro Paese e invine partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù a Kracov in Polonia, completamente spesati dalla Diocesi del capoluogo giuliano, con un programma di visite ben preciso e con tutte le carte in regola. 

Numerose sono state le comunicazioni tra le strutture religiose di Trieste e gli organi diplomatici ma a nulla è valso, tanto che il Vescovo di Trieste, l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi ha deciso di scrivere una lettera proprio all’Ambasciatore italiano a Colombo, Paolo Andrea Bertorelli. Nella lettera l’Arcivescovo ripercorre tutte le tappe burocratiche e organizzative che la Diocesi di Trieste ha dovuto affrontare. Minuziosamente spiega il programma che avrebbero seguito, rimarca il fatto che sarebbero stati completamente spesati sia per il viaggio che per il vitto e l’alloggio, e per il successivo ritorno nel loro Paese al termine del tour nella cristianità italiana per l’Anno della Misericordia voluto da Papa Francesco.

Ciò che però a causato la maggiore amarezza, dice il Vescovo Crepaldi, «è stato sicuramente il diniego del Visto ai giovani srilankesi con delle motivazioni a dir poco "stupefacenti", che insinuano il dubbio circa le spese di viaggio, di vitto e alloggio ed il rientro in Sri Lanka. È stata messa in discussione la serietà della proposta della Diocesi di Trieste. Mi sarei aspettato decisamente un altro approccio e perlomeno un cortese riscontro alle nostre richieste e sollecitazioni».

Parole con cui conclude l’Arcivescovo e Vescovo di Trieste Gianpaolo Crepaldi, che palesano la tristezza per ciò che poteva essere un’esperienza di gioia per un gruppo di religiosi di un Paese meno fortunato del nostro.

Il consigliere comunale Piero Camber, venuto a conoscenza dell'episodio ha affermato: «Spiace constatare come venga negato il visto a dei cristiani che, da noi invitati, correttamente bussano alla nostra porta per poter transitare legalmente per un breve periodo, nel metre si accolgono persone che a spallate hanno sfondato i nostri confini, per poi invadere le nostre piazze, spesso spacciando guano ai nostri ragazzi».

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