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Cronaca

Vesnaver (FIPE): «Prefetto valuti istanza riapertura Ausonia»

Lo rileva in una nota Bruno Vesnaver, presidente della Fipe di Trieste (Federazione Italiana Pubblici Esercizi): «Rivolgo un appello al Questore ed al Prefetto affinché possano benevolmente valutare le istanze di riapertura a breve di locali come Ausonia o altri»

«Sembra che in queste ultime calde settimane i pubblici esercizi, in particolare alcuni locali frequentati prevalentemente alla sera, siano diventati oggetto di attenzione da parte degli organi di vigilanza». Lo rileva in una nota la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi).

«Nel rispetto delle norme che devono esistere e che nessuno di noi vuole violare, - osserva il presidente della Fipe di Trieste, Bruno Vesnaver - ci devono però essere regole di prevenzione e non di repressione. La storia insegna che un atteggiamento repressivo non porta spesso ad alcuna soluzione dei problemi. Sebbene ritengo corretto applicare con la massima attenzione l'articolo 100 del Tulps che rende il titolare responsabile di quello che accade all’interno e nelle immediate adiacenze del locale, - continua Vesnaver - credo sia il caso, prima di agire con il pugno duro, di fare ricorso ad altre soluzioni, valutando se vi siano degli atteggiamenti o degli accorgimenti tali da dissuadere, soprattutto i più giovani, da certe condotte che vanno a ledere in primis la loro salute e la loro serenità».

«Auspicando una sinergia tra le istituzioni e i gestori dei locali che vada in questa direzione, - dichiara Vesnaver - rivolgo un appello al Questore ed al Prefetto affinché possano benevolmente valutare le istanze di riapertura a breve di locali come Ausonia o altri". 

«L’impegno di Fipe resta quello di promuovere una tavola rotonda (anche permanente se servisse), dove istituzioni e soggetti portatori di interessi si possano utilmente confrontare per tracciare un percorso comune e condiviso evitando che le poche risorse disponibili siano utilizzate in maniera autonoma». 

«Va trovato un giusto equilibrio - conclude Vesnaver - per far convivere l'esigenza dei più giovani di divertirsi in sicurezza, dei gestori di lavorare serenamente e di chi vive la città. Chi si si ostina con noncuranza e prepotenza a non rispettare le regola va punito ma non per questo a rimetterci deve essere l'intera categoria».

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