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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sulle donne: sette arresti e 150 denunce nel report 2020 dei Carabinieri

Tra i casi segnalati, comportamenti persecutori anche dopo il divieto di avvicinamento, aggressioni fisiche davanti alla figlia della vittima e porte sfondate a picconate. L'Arma impartisce alcuni consigli utili e conferma il suo impegno nella lotta contro questo tipo di reati

Sette arresti, 150 denunce a piede libero, 17 divieti di avvicinamento notificati e 174 segnalazioni pervenute. Questo il triste resoconto di un anno di attività da parte dei Carabinieri di Trieste in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza di genere – istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Oggi, 25 novembre 2020, il Comando Provinciale Carabinieri di Trieste traccia un bilancio dell’attività di contrasto a un fenomeno particolarmente sentito e combattuto dall’Arma. 

Non sempre le donne vittime di violenza appartengono ai ceti meno abbienti della società, anzi, spesso le situazioni di disagio familiare di soprusi e di violenze si verificano tra le mura domestiche di famiglie agiate e insospettabili. Riportiamo, di seguito, alcuni episodi di violenza accaduti quest'anno.

Ripetute persecuzioni

A gennaio i Carabinieri della Stazione di Via dell’Istria hanno arrestato un 48enne che nonostante il divieto di avvicinamento all’ex compagna imposto dal Giudice quale conseguenza ai ripetuti maltrattamenti, non vi ottemperava. 

Sfonda la porta a picconate, aggredisce i Carabinieri con una mazzetta

A marzo di quest’anno i Carabinieri della Sezione Radiomobile di via Hermet hanno arrestato in flagranza di reato un uomo che, recatosi presso l’abitazione della ex convivente, continuando a insultarla e minacciarla gravemente, le ha abbattuto la porta d’ingresso a picconate. Al loro arrivo i Carabinieri sono stati aggrediti dall’uomo armato di una mazzetta da 5 chili, motivo per il quale è stato immediatamente immobilizzato e arrestato. La vittima, in sede di querela, ha riferito un quadro di prolungati maltrattamenti e vessazioni tali da averle ingenerato un perdurante stato di ansia e di paura.

Violenze davanti alla figlia

A giugno di quest’anno i Carabinieri della Sezione Radiomobile di via Hermet, hanno arrestato su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria un 45enne che, per futili motivi e sotto l’effetto causato dall’abuso di alcol, aveva sfondato la porta d’ingresso dell’abitazione della ex convivente e l’aveva aggredita verbalmente e fisicamente alla presenza della figlia minorenne. La donna acconsentiva di essere accompagnata presso il locale centro antiviolenza (Goap).

La fiducia nell'Arma

Un dato importante è la riscontrata fiducia nell’Arma da parte del cittadino e delle donne maltrattate. Molte sono infatti coloro che vivono situazioni di degrado familiare e che hanno chiesto aiuto all’Arma che, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria giuliana e con il Centro anti-violenza (Goap), ha attivato per loro un percorso di tutela e assistenza. L’Arma di Trieste da sempre rivolge il massimo sforzo per tutelare le fasce deboli con proprie unità specializzate che operano in sinergia con la Procura della Repubblica e con la rete di Servizi sanitari e assistenziali della Provincia.

La maggior parte delle volte è il fidanzato

Si è inoltre rilevato che la maggior parte delle violenze è opera del partner. Si tratta di un fenomeno diffuso, benché ancora sommerso e sottodimensionato. Specialmente in questo momento difficile dovuto alla pandemia causata dal Coronavirus Covid - 19, la violenza domestica è quella più frequente ed è costituita da ogni forma di abuso che si manifesta attraverso il sopruso fisico, sessuale e psicologico. All’interno della coppia, il clima di violenza genera un circolo vizioso che si autoalimenta e provoca conseguenze sempre più gravi.

Saper interpretare la richiesta di aiuto di una donna vuol dire imparare a leggere un messaggio diretto o indiretto che desidera inviare, sperando che venga colto da chi le sta vicino ed è per questo che all’interno del Comando Provinciale di via dell’Istria è stata allestita una stanza dedicata esclusivamente alla gestione di questa tipologia di casi. Il “ciclo della violenza” conduce al progressivo isolamento della donna maltrattata che pensa di vivere un’anomala situazione di disagio, di cui si sente addirittura responsabile.

 Alcuni suggerimenti utili rivolti alle donne vittime di maltrattamenti

- non confidare sui cambiamenti di carattere e di comportamento promessi da un partner violento e non lasciarti influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minacce;
- non provare sensi di colpa per i figli, ricordati che è meglio vivere in una famiglia monoparentale, con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto;
- se sei ferita e hai dei lividi vai al Pronto Soccorso di un ospedale e dichiara la verità. Pretendi un certificato medico veritiero, anche se il medico ti fa presente che potrebbe esserci un procedimento penale nei confronti di tuo marito/compagno;
- appena ti è possibile chiama il numero di pronto intervento 112;
- rivolgiti ad un centro di orientamento sui diritti della donna, che può darti gratuitamente consulenze legali, bancarie e psicologiche

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