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Crisi industriale

Wartsila: i lavoratori approvano l'accordo

L’intesa, approvata dall'assemblea con una decina di voti contrari su 700 dipendenti, prevede che la produzione nel sito di Bagnoli della Rosandra continui fino al 30 settembre e, in cambio, i motori fermi da mesi e quelli che saranno costruiti d’ora in avanti, potranno uscire dalla fabbrica

L’accordo raggiunto tra azienda, i sindacati Fim, Fiom e Uil e le istituzioni è stato approvato ieri mattina dall’assemblea dei lavoratori di Wartsila. L’intesa, approvata con una decina di voti contrari su 700 dipendenti, prevede che la produzione nel sito di Bagnoli della Rosandra continui fino al 30 settembre e, in cambio, i motori fermi da mesi e quelli che saranno costruiti d’ora in avanti, potranno uscire dalla fabbrica. Alcuni dispositivi sono infatti attesi da Fincantieri, A2A e Metaenergia, anche se sono stati definiti i tempi del rilascio, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

A proposito dell’accordo, siglato nella notte tra il 29 e il 30 novembre a Roma, al ministero delle imprese e del Made in Italy, l’assessore regionale al lavoro Alessia Rosolen aveva specificato che "contestualmente viene avviato un percorso di reindustrializzazione del sito con l'obiettivo di tutelare i posti di lavori sia dei dipendenti della Wartsila sia di quelli dell'indotto”. “L'intesa raggiunta – aveva spiegato Rosolen - sancisce, inoltre, che l'azienda dovrà presentare il proprio piano industriale triennale, nel quale dovranno essere contenute le prospettive di sviluppo per le attività non interessate dalla cessazione e i relativi investimenti".

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