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Crisi industriale

Wartsila, Dipiazza: "L'ordinanza per 'bloccare' i motori non si può fare"

Il primo cittadino ha interpellato gli uffici per la possibilità di un blocco del traffico pesante all'uscita del deposito dove le macchine sono custodite. "La nave arriva dal Marocco, con costi altissimi, potrebbero farci causa per ottenere il risarcimento"

L’ordinanza per bloccare il transito dei tir dai magazzini che contengono i motori della Wartsila “non si può fare”. Lo dichiara il sindaco Dipiazza dopo l’annunciato incontro con gli uffici comunali.

La protesta dei lavoratori della Wartsila, intenzionati a bloccare il trasferimento dei motori da Trieste, ha trovato un appoggio quasi unanime in città, anche dai lavoratori portuali e dai vertici dell’authority, tanto che il sindaco ha valutato la possibilità di bloccare il traffico pesante all’uscita dello stabilimento Sea Metal.

“Non si può fare – ha dichiarato il sindaco, contattato al telefono - perché andiamo incontro ad una sorta di 'abuso d’ufficio'. La nave arriva dal Marocco, con costi altissimi e potrebbero farci causa per ottenere il risarcimento. Il sindaco non può usare così il denaro pubblico. In vent’anni ho sempre seguito le direttive miei uffici e il mio direttore generale ha detto che non si può fare. Siamo sempre in prima fila con i lavoratori della Wartsila ma non possiamo commettere reati, bisogna protestare seguendo la legge. Nemmeno la Prefettura è d’accordo con questa ordinanza”.

Dipiazza ha poi ricordato che “nel 2017 abbiamo comprato quei 30 ettari ma in cambio la Wartsila sarebbe dovuta rimanere a Trieste, invece se ne stanno andando dopo cinque anni. Vediamo ora come si comporteranno, se faranno delle provocazioni sapremo rispondere”.

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