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Cronaca

Anche il Friuli Venezia Giulia tra le regioni che sperano nella zona bianca

Ci sono tre regioni - oltre al Friuli Venezia Giulia, il Molise e la Sardegna - che hanno i numeri per sperare nella zona bianca, ma bisognerà aspettare tre settimane

Da settimane, ormai, i bollettini del coronavirus in Friuli Venezia Giulia testimoniano un lento ma continuo miglioramento della situazione. I numeri sono chiari: i contagi sono in discesa e se i trend saranno confermati e parallelamente assisteremo all'introduzione dei nuovi parametri, potrebbero vedere la zona bianca all'orizzonte Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Non subito, però: a tutte e tre servirebbero tre settimane di monitoraggio Iss a partire da domani. La zona bianca può essere istituita soltanto quando ci sono meno di 50 casi su 100mila e questo livello si mantiene da 3 settimane (almeno). Oltre ai contagi bassi si deve essere in presenza di uno scenario 1 (una situazione simile a quella di luglio e agosto) e di un rischio determinato dai vari parametri basso.

I precedenti

A marzo, quando mezza Italia era in zona rossa, la Sardegna sperimentò per tre settimane la zona bianca. Un po' di respiro per tante attività economiche, ma per la gestione del contagio fu un mezzo disastro. Tre settimane dopo il passaggio in zona bianca ci fu le retrocessione in zona arancione, il 12 aprile in zona rossa. Le scelte spettano ai singoli governatori, e c'è da scommettere che stavolta si procederà con i piedi di piombo per non compromettere i mesi clou della stagione estiva ormai alle porte. In zona bianca potrebbero aprire le palestre, le piscine, ma ci sarebbe anche la possibilità di cene al ristorante anche al chiuso. Il coprifuoco per la Sardegna passò dalle 22 alle 23,30. 

"Il modello adottato in questi mesi ha funzionato e ci ha consentito di affrontare la seconda e terza ondata senza un lockdown generalizzato, ma con specifiche misure territoriali - ha dichiarato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo intervento al vertice con le regioni -. Ora, nella nuova fase, caratterizzata dal forte avanzamento della campagna di vaccinazione e dai miglioramenti dovuto alle misure adottate, lavoriamo con l'Iss e con le regioni per adeguare il modello immaginando una maggiore centralità di indicatori quali l'incidenza e il sovraccarico dei servizi ospedalieri".

I colori delle regioni fino a lunedì 17 maggio 2021

L'attuale mappa dell'Italia mostra solo tre regioni arancioni. Da lunedì ne dovrebbe restare soltanto una: la Valle d'Aosta. La voglia di ripartire è tanta e va di pari passo con la necessità di tenere la massima prudenza e di preferire una gradualità nelle scelte. A breve intanto l'indice di contagio Rt sarà superato e al suo posto farà l'esordio il tasso di occupazione degli ospedali e delle terapie intensive, che viene chiamato attualmente Rt ospedaliero. Da lunedì l'Italia sarà molto realisticamente tutta zona gialla con l'eccezione, dunque, della regione alpina, che dovrà attendere il monitoraggio del 21 maggio per scalare definitivamente nella fascia con minori limitazioni. 

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