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Economia

Adriafer, ricavi per 5,3 milioni: investimenti in risorse umane, mezzi e tecnologia

Iniziato inoltre il percorso per la certificazione come Impresa Ferroviaria

«Se lo sviluppo e il recupero della vocazione ferroviaria del porto sta dando questi risultati, lo dobbiamo anche all’ottimo lavoro che sta facendo Adriafer, nostra punta di diamante». Questo il commento di Zeno D’Agostino, presidente dell’Authority giuliana e neo eletto presidente di Assoporti, a conclusione dell’assemblea della società posseduta al 100% dall’AdSP del Mare Adriatico Orientale, svoltasi nei giorni scorsi alla Torre del Lloyd.
Adriafer,  titolare della manovra ferroviaria nell’ambito portuale, e operatore di manovra per i treni da Villa Opicina all’Interporto di Trieste e viceversa, sta vivendo un momento di grande crescita, come testimoniano i numeri del traffico ferroviario che sommano un totale di 7.401 treni manovrati nel 2016.

Tra gli argomenti all’ordine del giorno, l’Assemblea ha discusso ed approvato il bilancio 2016, che si è chiuso con un conto economico positivo di 14.000 Euro. I  ricavi lo scorso anno sono ammontati a 5.365.000 Euro, mentre nel 2015 erano stati pari a 2.812.000 (+91%). Il dato dei ricavi va in parallelo all’incremento delle attività della società come gestore unico della manovra ferroviaria in Porto, a Trieste Campo Marzio nei raccordi del Porto Industriale e all’Interporto di Trieste.
I dati del 2016 sono particolarmente importanti, perché ottenuti pur avendo ridotto del 20% i prezzi dei treni manovrati con tirata unica.
Soddisfatto dei risultati Giuseppe Casini, Amministratore Unico della società, che ha commentato: «Il risultato di bilancio positivo è particolarmente significativo per Adriafer, che ha la missione di gestire i servizi ferroviari con criteri di economicità, efficienza e neutralità, riducendo il più possibile i prezzi, ma garantendo ugualmente un bilancio positivo».

I valori sintetizzati nel bilancio 2016 richiedono almeno un paio di focus ulteriori.
Il primo elemento da sottolineare ha a che fare con la capacità della società di generare crescita economica e, in pari tempo,  posti di lavoro. Sono infatti quasi raddoppiati gli addetti: oggi Adriafer è operativa con 81 agent, mentre nel 2015 erano 42, obiettivi maturati anche grazie a un positivo rapporto con le Organizzazioni sindacali.
In secondo luogo, va richiamato un elemento che punta direttamente alla possibilità di creare ulteriore sviluppo futuro, con forti investimenti in mezzi e tecnologie. Un piano che tende a ribadire il primato di Trieste non solo in termini di traffico ferroviario, ma soprattutto per efficienza, attenzione alla sicurezza e capacità di innovazione del sistema. Parliamo del noleggio di nuovi locomotori di adeguata potenza e della revisione del parco mezzi a disposizione, che saranno migliorati nelle prestazioni e su cui verranno installati i più avanzati dispositivi di sicurezza, in funzione dell’iscrizione al RIN (Registro Immatricolazione Nazionale, tenuto dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria).

Proprio in questi giorni è stato consegnato il primo dei quattro locomotori che Adriafer farà revisionare entro i primi mesi del 2018. Il valore dei 7 locomotori posseduti va aggiunto al patrimonio netto della società, che consiste in 1 milione di euro.
Da sottolineare che Adriafer ha iniziato il percorso per la certificazione come Impresa Ferroviaria presso l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, sulle tratte interessanti il Sistema Portuale (Trieste Campo Marzio – Villa Opicina; Trieste Campo Marzio – Servola -  Aquilinia; Trieste Campo Marzio – Monfalcone – Cervignano; Villa Opicina – Monfalcone – Cervignano). L’importante iter di certificazione dovrebbe concludersi entro luglio, permettendo alla società di cominciare a operare sulle linee come Impresa Ferroviaria con i primi treni a trazione diesel e, successivamente, noleggiare locomotori elettrici di adeguata potenza, con cui poter lavorare da gennaio 2018.

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