Alcatel Trieste, nuove preoccupazioni per 850 famiglie
Assemblee dei lavoratori per i tre turni produttivi, mattina, pomeriggio e notte, per lo stabilimento Alcatel-Lucent di Trieste. Nuove nubi all'orizzonte vedono forse sfumare il sogno di 850 famiglie di salvare il posto di lavoro
C'è sconcerto tra i lavoratori del sito produttivo di Alcatel-Lucent Trieste. Nuove voci di vendita e forse di dismissione e chiusura per uno stabilimento che vede centinaia di occupati a Trieste stanno prendendo piede in queste ore. Tanto che le rappresentanze sindacali provinciali e aziendali hanno indetto assemblee che abbracciano tutti gli orari di lavoro per informare i dipendenti e per farli votare sulle prossime iniziative di mobilitazione.
Imponenti i numeri della maggioranza dei votanti che hanno deciso per la prossima settimana iniziative di sciopero a "scacchiera".
Luca Vecchi, RSU (rappresentante sindacale aziendale, n.d.r.): «Per la prossima settimana saranno previsti degli scioperi a spot, a scacchiera, che vedranno interessati tutti i lavoratori. Abbiamo deciso di impiegare per ogni lavoratore una sola ora di sciopero e quindici minuti, in modo da non pesare troppo sulle tasche dei dipendenti e permettere una incisiva operazione di sciopero. Saranno impediti gli ingressi allo stabilimento per i camion, con il blocco dei cancelli. In questo modo daremo atto alle nostre proteste in maniera costruttiva e incisiva».
Antonio Rodà, segretario provinciale della UILM Trieste: «Dobbiamo in ogni modo scongiurare il processo di vendita interessando le istituzioni ai più alti livelli. Tra breve avremo un tavolo con la presidente della regione Serracchiani e lì faremo sentire la voce delle 850 famiglie interessate in questa operazione da parte delle multinazionali Nokia, Alcatel-Lucent. Ci auguriamo che siano presenti al tavolo con le istituzioni anche i massimi esponenti delle aziende, in modo da avere riscontri diretti su tutta la questione dello stabilimento Alcatel triestino».