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Economia

Alle 15 stop al referendum in Ferriera: futuro degli operai "appeso" al voto

A questa mattina hanno votato poco più di 400 dipendenti del gruppo Arvedi. Nel pomeriggio via libera al conteggio delle preferenze. Gli scenari possibili in caso di vittoria del sì e in caso contrario

A poco meno di 100 operai della Ferriera rimangono poche ore per recarsi alle urne ed esprimere la propria preferenza sull'accordo sindacale. A questa mattina, dopo le tornate "elettorali" di giovedì e venerdì scorso, hanno votato poco più di 400 dipendenti del gruppo Arvedi. Lo spoglio inizierà subito dopo le 15, orario in cui è in programma la chiusura delle urne. 

Dopo le iniziali rassicurazioni del fronte del sì (quattro sigle convinte di possedere i numeri per far passare l'accordo) si sono palesate le insicurezze sul proprio futuro da parte di molti lavoratori, spinti dalla Cgil che durante la rovente assemblea sindacale del 7 gennaio scorso ha ribadito le ragioni del no. "Riportiamo il tavolo a Roma" hanno fatto sapere gli esponenti della storica sigla sindacale. Per Uil, Cisl, Usb e Failms invece "questo accordo dà garanzie ai lavoratori". 

Arvedi ha quindi diramato una nota affermando che in caso di vittoria del no sull'accordo sindacale, l'unica tutela per i lavoratori sarà quella di una riassunzione in altre aziende del gruppo, il che significa con ogni probabilità fuori Trieste. Da qui la polemica politica che, se da un lato ha visto l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen ribadire "l'impegno della Regione verso la questione Ferriera", dall'altra ha prodotto le critiche della deputata del Partito democratico Debora Serrachiani che ha parlato di "ricatti".

Incerto quindi lo scenario finale di oggi pomeriggio, con il conteggio del voto che si saprà presumibilmente poco dopo le 15.  

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