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Economia

Il web e le imprese locali, ovvero Davide e Golia

Nell’imprenditoria locale vediamo spesso siti web obsoleti e non aggiornati: questo ci fa capire che c’è di base una seria mancanza di comprensione sia dell’utilizzo della rete che delle sue reali potenzialità nel local-marketing

Nell’imprenditoria locale vediamo spesso siti web obsoleti, non responsivi, non aggiornati, e questo ci fa capire che c’è di base una seria mancanza di comprensione sia dell’utilizzo della rete che delle sue reali potenzialità nel local-marketing, cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza nella speranza che, alla fine dell’articolo, qualche piccolo imprenditore trovi lo spunto per fare un passo avanti nel mercato del web locale.

Opportunità per l’impresa locale sul web – in centro o in periferia?

Sfruttiamo qualche metafora per farci un’idea più precisa di cosa significa avere un sito web, e paragoniamolo ad una sede commerciale, un negozio o un ufficio, per dire. Bene, costruire un sito equivale ad aprire un negozio. In periferia. Perché in periferia? Perché il sito, di suo, non verrà visto quasi da nessuno, indipendentemente da quanto bravo sia stato il webmaster che l’ha realizzato, e questo perché la grande G che domina le nostre ricerche non ha nessun obbligo di visitare ed indicizzare il nostro sito, ed anche se lo facesse, a fronte di una ricerca tipo "Rubinetteria per bagno" la quantità di risorse che Google ha a disposizione per rispondere a questa domanda è talmente vasta da darci scarsissime opportunità di essere visti. La procedura per essere visti da Google è innanzitutto segnalare il sito tramite le sitemap, ma anche lì sarà difficile non finire in 90° posizione, per essere ottimisti.
Quindi scalare gli indici di Google equivale a spostare il proprio negozio in centro città, con la differenza che il processo si rivela comunque meno costoso! Ma non gratuito.

Cosa consente ad un sito web di scalare gli indici (SERP) di Google?

Molti fattori, moltissimi ed in parte inconoscibili, perché Google si tiene ben stretti i suoi segreti per evitare degli indici troppo “drogati” dal mercato, che non risponderebbero più alle reali esigenze dell’utente. Possiamo però evidenziare alcuni aspetti tra i più conosciuti e facilmente influenzabili da un tecnico esperto in SEO, ovvero search engine optimization, traducendo : l’insieme di tecniche e strategie messe in atto per scalare le SERP.

  1. Ottimizzazione on-site ovvero il primo motivo per non dar da fare il sito a vostro cugino. Si, spenderete poco ma otterrete meno. Buona parte delle ragioni che spingono Google a mostrare il vostro sito nei risultati di ricerca sta proprio nella costruzione del sito.

  2. Sviluppo dell’autorevolezza - secondo motivo per non darlo da fare a vostro cugino. Scherzi a parte, la costruzione e promozione di un sito web è un processo che richiede mesi di lavoro. Chiunque pensi che fare un sito equivalga ad ottenere visibilità è un illuso. C’è tutta una rete da costruire per cominciare ad avere qualche risultato.

  3. Posizionamento , ovvero : scegliere le parole per cui vogliamo essere trovati e fare in modo che Google risponda alle ricerche fatte su quelle parole con il nostro sito. A livello locale è abbastanza semplice, a livello nazionale è dura, a livello mondiale…se aveste i fondi necessari probabilmente lascereste l’attività e vivreste a Tenerife serenamente, senza lavorare.

Tutto questo per raggiungere cosa?

La risposta è semplice: una pubblicità costante nel tempo, mirata a chi già vi cerca, in grado di condurre il pubblico direttamente alla vostra attività.

E la controdomanda è ovvia: ma se lo faccio con gli annunci di Google non faccio prima? Si certo, farete prima, ma a meno di pianificare un’investimento a vita su AdWords, che vi consenta di ottenere ogni mese un certo numero di visite al sito aziendale, non appena smetterete la campagna cesserà l’afflusso. La differenza sta proprio in questo, nell’emivita del risultato dell’investimento effettuato. La coda di un lavoro di posizionamento è estremamente lunga, la coda degli annunci a pagamento semplicemente non esiste, quindi : investire sulla qualità e sul posizionamento di un sito è come investire in una sede in centro città, con una bella vetrina e un’insegna molto visibile; investire in annunci è come avere un locale in estrema periferia e fare un quarto di pagina in un giornale locale: buttato via il giornale, finita la festa.

Nell’ottica di una pianificazione marketing di un certo respiro è da tenere in considerazione anche quello, ma non certo dargli la priorità quando i budget sono contenuti.

E nel caso in cui il budget non consenta grandi fantasie?

In questo caso ci sono le soluzioni in leasing. In quanto bene strumentale, mezzo per generare reddito, un sito e tutti i processi che lo riguardano possono essere trattati alla stregua di qualsiasi altro strumento di lavoro ed essere acquistati con una formula Leasing che consenta di prevedere un investimento più elevato, avere un sito costantemente monitorato dal punto di vista tecnico ed affrontare un canone mensile adeguato agli introiti dell’impresa. Alla fine del contratto sarà possibile – come per una vettura – riscattare il bene, rinnovarlo o cessare del tutto.

@osmarketinguk

Riferimenti

https://osmarketing.eu/it/realizzazione-siti-web-restyling-assistenza/nuovo-sito-web-in-leasing.html

https://osmarketing.eu/it/realizzazione-siti-web-restyling-assistenza.html

https://osmarketing.eu/it/realizzazione-siti-web-restyling-assistenza/promuovere-sito-web-con-seo-e-sem.html

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