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Il nuovo polo produttivo / Muggia - San Dorligo / Località Noghere

Il porto investe ancora, comprati i terreni a Noghere, in arrivo polo produttivo e posti di lavoro

La compravendita dell'area di proprietà di CoSELAG, Edison e Coop Alleanza 3.0 è stata ufficializzata questa mattina nella sede dell'Autorità portuale di Trieste e porterà alla realizzazione di un nuovo polo produttivo. D'Agostino: "Puntiamo ad elevare la qualità di aree produttive inutilizzate". Costo dell'operazione 60 milioni di euro. Scartata l'ipotesi di un unico soggetto produttivo

TRIESTE - L'Autorità portuale allarga il suo perimetro, acquista 350 mila metri quadrati di terreni a Muggia e dà il la al futuro di un'area che attende la sua rinascita da almeno trent'anni. E' stato ufficializzato questa mattina a Trieste il passaggio dell'area delle Noghere - per intenderci, quella dove sarebbe dovuto sorgere il laminatoio, di proprietà di CoSELAG, Edison e Coop Alleanza 3.0 - nelle mani del porto giuliano. Il futuro dell'area, secondo quanto annunciato in occasione della conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente Zeno D'Agostino, l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini e il sindaco di Muggia Paolo Polidori, passerà attraverso la logistica e nuove attività industriali. "E' un'operazione essenziale - così D'Agostino - per una nuova pianificazione del territorio. Vogliamo puntare ad elevare la qualità di aree produttive inutilizzate con una visione strategica che rimanda ad una programmazione sostenibile dello sviluppo complessivo del territorio". 

Posti di lavoro

Integrare logistica, industria e portualità, questo l'obiettivo di un'operazione costata all'Autorità portuale circa 28 milioni di euro. L'intervento (con un investimento complessivo di 60 milioni di euro e reso possibile grazie ai fondi del Pnrr ndr) rappresenta il primo step per la realizzazione "di una radicale opera di risanamento e valorizzazione di aree da tempo non utilizzate". Nel passato nell'area oggetto della compravendita è stato scaricato di tutto, per cui nella lista degli interventi spicca anche una bonifica di 70 mila metri quadrati. Dalle parti di Muggia ci si aspetta la corsa ad un investimento privato signficativo, capace di produrre "notevoli ricadute positive in termini di occupazione" e di far entrare nelle casse del Comune rivierasco, sottoforma di imposte, nuove risorse da redistribuire sul territorio. Ciò che trapela è che l'area non vedrà l'arrivo di un unico soggetto produttivo, anche per effetto delle destinazioni d'uso che verranno assegnate. 

Investitori rimangono top secret

Il Consiglio comunale di Muggia, infatti, dovrà procedere all'approvazione di una variante urbanistica, per modificare la destinazione d'uso, dall'attuale commerciale a quella industriale-artiginale prevista per il futuro dell'area. Andando nel dettaglio, il piano prevede la riqualificazione ambientale dei terreni da bonificare, la costruzione di infrastrutture per garantire l'accessibilità  sostenibile e la trandizione energetica dell'intera area; inoltre, nel contesto del rispetto ambientale, verrà realizzata una "fascia verde a protezione e con funzione di mascheramento e mitigazione verso l'abitato". Il target che l'alleanza porto-Regione e amministrazione comunale intende portare avanti è di "insediare nuove attività produttive". Al momento i colloqui e le possibili proposte da investitori internazionali rimangono top secret. "Le aziende - conclude l'Ap - saranno valutate tra quelle che adottano tecnologie pulite e rispettose dell'ambiente". 

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