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Economia

Il porto consolida il suo sistema ferroviario, alla guida di Adriafer un quartetto di esperti

L'assemblea ha deliberato la costituzione, prevista dallo statuto, del Consiglio di Amministrazione che verrà guidato da Maurizio Cociancich, esperto in logistica e professore universitario. Casini resta in sella come presidente, consigliere Sonia Lussi e direttore generale Bruno Caleo

Lo sviluppo e gli investimenti legati alla sempre più crescente movimentazione delle merci su rotaia all'interno del porto di Trieste impongono la modifica dell'assetto societario di Adriafer, controllata dell'Autorità Portuale che gestisce il sistema ferroviario dello scalo giuliano. Proprio per far fronte alla crescita e al futuro del settore, è stato deciso di passare ad un Consiglio di Amministrazione presieduto dall'ex amministratore unico Giuseppe Casini e amministrato dal triestino Maurizio Cociancich, manager con esperienza ventennale nell'ambito della logisitca, nonché professore universitario. 

Secondo Zeno D'Agostino, per far sì che il porto continui a crescere anche in virtù della sua dimensione ferroviaria, "servono figure professionali che, per esperienza e conoscenza, supportino la crescita della società". Composto da tre consiglieri, il Cda inizierà ad operare da fine luglio e resterà in carica per tre anni. Ad affiancare il lavoro di Casini e Cociancich sarà Sonia Lussi, dottore commercialista e revisore contabile, esperta in ambito economico, finanziario e nel settore energia, attualmente vicedirettore generale di Confindustria Venezia Giulia e direttore del Consorzio Energia Confindustria. 

Inoltre, il Cda potrà contare su un direttore generale, Bruno Caleo, ingegnere con esperienza ferroviaria, coordinatore delle varie funzioni aziendali di Adriafer, che opera con  94 dipendenti, formati e specializzati sulle attività ferroviarie. Per D'Agostino, Adriafer deve avere anche "un’importante dotazione di mezzi e capacità economica adeguata e autonoma per i passi futuri”. Proprio per questo, l'assemblea ha deliberato un "potenziamento finanziario della società" che, tradotto, porta ad un "aumento di capitale gratuito di 300 mila euro, grazie agli utili derivanti dagli avanzi di bilancio degli anni precedenti" e un ulteriore aumento di capitale "fino a 2 milioni di euro". 

In questo caso, l'aumento potrà essere deciso direttamente dall’Autorità di Sistema Portuale, con tranche da 300 mila euro nei prossimi anni. L'importanza del sistema ferroviario all'interno del porto di Trieste è confermata dal trend di crescita della società e del fatturato. Nel 2015 la società "muoveva" 5900 treni e poteva contare su 25 dipendenti. Negli anni, Adriafer è cresciuta grazie a mirati investimenti di semplificazione delle operazioni (basti ricordare l'utilizzo dei binari di RFI ndr), diventando, l'anno successivo, il gestore unico della manovra ferroviaria. 

Nel 2019, la società ha raggiunto l'importante traguardo di 10 mila treni manovrati e conta su quasi un centinaio di dipendenti. Infine, la crescita di Adriafer ha permesso l'ampliamento del mercato degli operatori ferroviari. A Trieste sono quindi arrivate Rail Cargo Carrier Italy, Rail Traction Company, Compagnia Ferroviaria Italiana, Mercitalia Rail, Inrail e Captrain.

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