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Il futuro

Ex Aquila, è il giorno degli ungheresi: svelato il progetto di Adria Port

La presentazione dell'opera è avvenuta in occasione del Barcolana Sea Summit, a Trieste, nella mattinata di oggi 7 ottobre. Peter Garai: "Piattaforma multi purpose, 650 metri di banchina e collegamento ferroviario con la stazione di Aquilinia". Avanzato il desiderio di creare un museo dedicato all'ex raffineria

TRIESTE - I 650 metri di banchina e il collegamento ferroviario proiettano l'Ungheria sul Mediterraneo e le regalano un posto al sole tra i paesi dell'Europa centro-orientale che guardano allo sviluppo logistico-industriale. Il rendering di come Adria Port trasformerà l'ex Aquila, progetto firmato a Trieste il 5 luglio 2019, è stato presentato ufficialmente questa mattina, in occasione del Barcolana Sea Summit, la manifestazione dedicata al mare e alla sostenibilità all'interno degli eventi legati alla regata. La presentazione è avvenuta alla presenza dei vertici di Adria Port, del presidente del porto Zeno D'Agostino, del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e dei sindaci Roberto Dipiazza e Paolo Polidori. 

Le parole del ceo

"La pandemia e la guerra hanno interrotto la catena di fornitura - ha esordito Peter Garai, amministratore delegato di Adria Port - e per questo il progetto ha sofferto di un certo ritardo. La piattaforma che andremo a realizzare sarà multipurpose, sia cargo che ro-ro". L'infrastruttura vedrà un investimento di un centinaio di milioni di euro. Altri 45 provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per la concessione demaniale di 60 anni gli ungheresi hanno speso più o meno 30 milioni di euro. "Questo è un layout preliminiare - ha sottolineato Garai - e nel futuro ci sarà la bonifica ambientale dell'area dell'ex raffineria. Si sta lavorando sul collegamento ferroviario con la stazione di Aquilinia, ma abbiamo in mente anche l'utilizzo di veicoli elettrici e la posa di pannelli solari". 

Il rendering a volo d'uccello: GUARDA il video

La fine dei lavori nel 2026

Secondo quanto annunciato, l'opera vedrà il suo completamento nel 2026. "Questo investimento rientra a pieno titolo nel modello di sviluppo logistico che la Regione si è data - così Fedriga -. L'Ungheria fa parte pienamente del sistema che guarda a Trieste come porta d'ingresso per altri mercati. Parlare di far east non vuol dire solo Cina, ma anche Singapore e India. Noi come amministrazione continueremo a dare supporto alle iniziative, ma chiediamo al prossimo governo di semplificare le procedure. Qui gli investitori troveranno sempre porte aperte". Dopo i turchi, gli austriaci e i tedeschi, gli svizzeri e i danesi, oltre alla British American Tobacco, in porto ora entrano gli ungheresi di Adria Port. "Oggi dove ci giriamo vediamo investimenti, probabilmente il vero problema - ha detto D'Agostino - è che non abbiamo abbastanza spazio". 

Il museo futuro

"Non vogliamo dimenticare la storia del sito - ha concluso Garai -, per questo motivo abbiamo deciso che all'interno della piattaforma ci sarà spazio per una esibizione permanente interamente dedicata alla storia dell'ex raffineria Aquila. Vogliamo essere parte integrante della comunità locale". Su questo, Garai ha fatto sapere che il comune di Muggia è titolare di un vasto archivio. "Dobbiamo capire dove realizzarlo perché dovrà essere accessibile al pubblico e sappiamo che c'è tanta gente che ha lavorato lì e che vorranno vederlo" ha concluso Garai. 

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