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Misure a sostegno del reddito

Il reddito di cittadinanza diventa "Mia", ecco cosa cambierà

Stretta sugli occupabili, il cui sussidio avrà un tetto massimo di 375 euro, mentre per le famiglie povere senza possibilità di lavorare potrà essere erogato un massimo di 500 euro. Intensificati i controlli e si perde il diritto al sostegno al primo rifiuto di un'offerta lavorativa

ROMA - Il reddito di cittadinanza cambia faccia per diventare "Mia" (Misura di inclusione attiva). Sarà il nuovo strumento di sostegno al reddito varato dal Governo Meloni, che entrerà in vigore probabilmente entro l'anno, dopo i sette mesi di proroga del reddito di cittadinanza. Due le categorie che avranno diritto alla Mia: gli occupabili, il cui sussidio avrà un tetto massimo di 375 euro, e famiglie povere senza possibilità di lavorare, per le quali potrà essere erogato un massimo di 500 euro.

Come riportato dal Corriere della Sera, per quanto riguarda le famiglie con persone occupabili (con almeno un soggetto tra i 18 e i 60 anni di età), il contributo sarà inferiore sia all'attuale reddito di cittadinanza sia alla Mia per le famiglie povere senza persone occupabili. In queste ultime dovrebbe esserci almeno un minorenne o un anziano over 60 o un portatore di disabilità. Tra un paio di settimane, dopo una valutazione del ministro dell'economia Giorgetti, il decreto legge potrebbe arrivare in Consiglio, e le domande potrebbero essere aperte a partire dal prossimo settembre. 

Gli importi 

Una stretta che riguarda principalmente gli occupabili, anche per quanto riguarda i tempi. Le famiglie povere potranno chiedere il sostegno fino a 18 mesi, come ora, gli occupabili non più di 12. Come accade ora, prima di chiedere nuovamente la prestazione dovrà passare almeno un mese. La Mia, per i nuclei con persone occupabili, scadrà al massimo dopo un anno la prima volta, dopo sei mesi la seconda e un'eventuale terza domanda di sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo. 

Sarà ridotto anche l'Isee: secondo le indiscrezioni, il tetto per aver diritto alla Mia dovrebbe scendere dagli attuali 9.360 euro con il reddito di cittadinanza a un massimo di 7.200 euro, il che probabilmente taglierebbe fuori un terzo degli attuali fruitori. Previsti inoltre controlli incrociati sul possesso dei requisiti (reddito, patrimonio, veicoli, eccetera) e incentivi alle agenzie private del lavoro per ogni contratto ottenuto, anche a termine o part time. Basterà rifiutare un'offerta di lavoro per far decadere la prestazione. Saranno poi rafforzate le norme sui controlli, e sui reati per chi lavora in nero percependo il sostegno o dichiara il falso.

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