rotate-mobile
La crisi

Wartsila: sul tavolo tre proposte, silenzio sui nomi delle aziende

L'advisor ha preferito non fare i nomi delle tre aziende. Porte aperte fino al 14 aprile, poi altro tavolo quattro giorni dopo. I sindacati: "Prese in considerazione solo ipotesi che possano rioccupare interamente la forza lavoro oggetto della ristrutturazione aziendale"

ROMA - Un'azienda dell'automotive lombarda, una che produce silos e realizza attività legate al petrolio e al gas e una nel settore della produzione di idrogeno in compartecipazione con una multinazionale asiatica delle energie alternative. E' questo quanto emerso dal tavolo ministeriale sulla crisi Wartsila, apertosi nella mattinata di oggi 23 marzo a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. All'incontro sono presenti i sindacati e la Regione collegata da remoto. L'advisor ha illustrato le tre ipotesi di re-industrializzazione, ma "per delicatezza" si è scelta la strada dell'anonimato sulle aziende. Le porte per ulteriori manifestazioni di interesse (con relativo piano industriale) rimarranno aperte fino al 14 aprile. 

Le parole dei sindacati

"La prima ipotesi - scrivono i sindacati - è legata ad un'azienda lombarda del settore automotive con fatturato annuale di 400 milioni di euro e siti produttivi in più paesi. Si occupa di stampe di grandi dimensioni come anche di cruscotti auto ed altre componenti. La seconda azienda che conta 1700 dipendenti e 275 milioni di fatturato è legata alla produzione di silos per il settore dell'agricoltura e per liquidi ed ad attività legate all'Oil & Gas. La terza azienda è legata alla produzione di elettolizzatori per la produzione di idrogeno che agirebbe in joint venture con grande Multinazionale asiatica legata alla produzione di energie alternative". Prossimo tavolo il 18 aprile.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Wartsila: sul tavolo tre proposte, silenzio sui nomi delle aziende

TriestePrima è in caricamento