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"Edera Trieste riparte in grande stile"

Edera Trieste 2020 prova con creatività ed impegno a fare ripartire l’attività sportiva puntando sul futuro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Sono i giovani dell’hockey in line di Edera Trieste che, dopo le due ultime stagioni da incubo, con la pandemia che ha interrotto la stagione 2019/20 al top, la ripartenza dell’ultimo campionato e la conquista della serie A al cardiopalma, dopo la perdita dell’impianto di via Boegan, ora si rilanciano con un programma ambizioso che punta ad offrire alla comunità triestina un progetto tutto nuovo. Con una strategica campagna di crowfunding infatti è la nuova società Edera Trieste 2020 che prova con creatività ed impegno a fare ripartire l’attività sportiva puntando sul futuro. Qui il link alla campagna.

Ma non è tutto, la società sportiva punta ai giovani e proprio ai giovani rivolge un contest, ideato come veicolo informativo, ma anche per dare un impulso e stimolo al progetto di un palazzetto dello sport multifunzionale denominato EderArena. “Disegna la tua EderArena 1o Open Contest” offre a tutti gli studenti delle scuole della regione FVG ed in particolare a quelle del capoluogo giuliano, dove sorgerà l’impianto, la possibilità di proporre attraverso un disegno idee e spunti per questo nuovo progetto di uno spazio di cui la città si potrà arricchire. L’immagine ispiratoria del Contest è stata offerta dall’artista triestino d’adozione, romano di nascita e giramondo per vocazione Mauro Martoriati.

La formula del contest è semplice, è aperto gratuitamente anche agli istituti sul territorio nazionale e internazionale che ne faranno richiesta, basta elaborare un disegno a secco in formato A4, scannerizzarlo a 300 dpi ed inviarlo via email o social insieme ad una liberatoria predisposta dagli organizzatori a norma di legge per partecipare. Tutti i disegni faranno parte di una grande esposizione all’inaugurazione della struttura ed intanto saranno a rotazione pubblicati sui siti e le pagine ufficiali di Edera Trieste, per offrire uno spaccato in itinere dell’iniziativa e sensibilizzare il pubblico, la stampa e gli organi politici. Intanto centrale rimane la raccolta fondi per sostenere la realizzazione di questo nuovo spazio dedicato allo sport con un impianto che vede le discipline rotellistiche al centro, ma con l’idea di uno spazio di respiro per tanti altri sport ed attività correlate minori.

A questo nuovo progetto infatti aderiscono, oltre alla FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici), molte associazioni che operano in altri ambiti sportivi e di benessere fisico. Per ogni informazione aggiuntiva basta collegarsi alla pagina ufficiale su facebook cercando Edera 1904 – 2020: sport e futuro, dove sono presenti i documenti ufficiale, i link alla campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe. Chi parla è Rossella Bagnardi presidente di Edera 2020, che raccoglie l’eredità sportiva della centenaria Edera 1904 che tanti fasti sportivi ha portato alla città di Trieste. Parla Rossella Bagnardi Presidente di Edera 2020. Come nasce questa iniziativa di Edera 2020? Sinora abbiamo svolto la nostra attività al PalaFoschiatti, la “casa” dell’Edera, una sorta di “laboratorio” che ci ha sempre accolti e protetti permettendoci di crescere, perfezionarsi e raggiungere, non senza fatica, grandi traguardi.

Questa esperienza ci ha portato ad abbinare vari sport e varie attività integrative, ma anche ad aprirci ad altre realtà, oltre allo sport agonistico, come la scuola, la disabilità e lo sport in chiave sociale. Crediamo pertanto che sia giunto il momento di offrire alla città un contenitore che sia in grado di offrire gli spazi necessari che ora a Trieste, purtroppo, mancano. Quale l’eredità raccolta da questa nuova realtà sportiva triestina? L’Edera 2020 vuole sicuramente perpetuare la grande tradizione sportiva che sempre ha caratterizzato in oltre cento anni di attività la società dalla quale è nata, ma vuole anche perpetuare il grande impegno sociale di cui l’Edera ha dato prova in tutta la sua storia. Che spazio si propone alla città? Il nostro desiderio è offrire alla città un grande contenitore che, partendo dagli sport rotellistici che rappresentano il nostro “core business”, possa offrire ampi spazi e orari di fruibilità in grado di rispondere alle esigenze di un pubblico più diversificato, diventando così un punto di riferimento non solo per i giovani e giovanissimi, ma per tutti coloro che desiderano abbracciare uno stile di vita sportivo e sano sostenuti da uno staff motivato e propositivo.

Quali endorsement avete ricevuto ad oggi e su che bacino di utenza contate? Grande è stato il riscontro delle Federazioni a cui siamo affiliati, ma anche e soprattutto delle scuole con le quali abbiamo già avuto modo di collaborare. Con la nostra proposta intendiamo rispondere alle esigenze di un’utenza molto diversificata che sinora non ha potuto contare su un’infrastruttura di prossimità “leggera”, come ora richiedono i nuovi standard europei, in grado di adattare la propria geometria alle richieste del pubblico. Quali le reazioni della politica locale a questo progetto? La nostra idea è stata sottoposta al Consorzio Ursus e alle varie istituzioni locali e confidiamo che, nell’ambito dell’attenzione che sicuramente vorranno dedicare allo sport come motore di salute e socialità, ci sostengano nella sua realizzazione aiutandoci a individuare un’area che possa realmente trasformarsi nel cuore pulsante della città. Dove immaginate fisicamente quest’Arena o palazzetto sportivo?

Trieste offre una serie di scenari che potrebbero rendere questo progetto unico e dunque anche fortemente riconoscibile, a livello nazionale e internazionale, per ospitare grandi eventi, in aggiunta alla regolare attività. Per questo in prima battuta abbiamo appuntato la nostra attenzione sull’imminente sviluppo del Porto Vecchio, nel quale sono peraltro individuate aree espressamente riservate ad attività sportive e affini. Ma continuiamo a esplorare il territorio alla ricerca di un’area, parliamo di almeno 10.000 metri quadri, che sia idonea alle nostre necessità, ma soprattutto incarni lo spirito di vicinanza alla popolazione della nostra idea. Qual è la situazione attuale riguardo il PalaFoschiatti?

Il futuro sembra rischiarsi per il PalaFoschiatti, che verosimilmente ospiterà gli allenamenti della Serie A dell’Edera, le cui partite di campionato saranno disputate al Polet, in quanto il PalaFoschiatti non è omologato (per questione di dimensioni) per questa categoria, nonché gli allenamenti e le partite delle giovanili, oltre alle attività integrative che continuano a essere proposte, ai corsi di roller freestyle e ai corsi di floorball per scuole e non. È infatti nostra intenzione promuovere fortemente questo sport, estremamente diffuso in altre realtà europeo, che per il suo dinamismo, ben si apparenta con le attività rotellistiche. Quale futuro immediato e quale il futuro a medio termine? Nell’immediato speriamo di poter riprendere regolarmente l’attività il prima possibile. Gli anni del COVID sono stati anni di grande sacrificio e difficoltà, anche a livello sportivo. E da questo sacrificio e da questa difficoltà spero che nasca una nuova consapevolezza, più diffusa e condivisa, dell’importanza di contesti in cui confrontarsi pensando in primo luogo al benessere e alla salute della collettività. Per il futuro a medio termine, mi auguro che da questa consapevolezza derivi un sostegno, anche politico, che ci permetta di realizzare il nostro progetto. L’impegno non ci spaventa, e lo abbiamo sempre dimostrato.

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