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Accademia Italiana della Cucina a Trieste, Bucci: «È un colpaccio. Un evento di altissimo livello»

Le cene si svolgeranno presso l’”Antica Trattoria Suban”, e quella successiva al Ristorante del Savoia Palace Hotel il 27 e il 28 ottobre

«È un colpaccio. Un evento di altissimo livello. Un'occasione e un'opportunità per la città di farsi conoscere ancora di più a livello nazionale ed internazionale». Così l'assessore allo Sviluppo economico e Turismo Maurizio Bucci ha presentato oggi (martedì 24 ottobre) gli appuntamenti che vedranno a Trieste, da venerdì 27 a domenica 29 ottobre, la Consulta Nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina, realtà fondata il 29 luglio 1953 a Milano da Orio Vergani con un gruppo di qualificati esponenti della cultura, dell’industria e del giornalismo, dal 2003 Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, e che ha lo scopo di tutelare le tradizioni della cucina italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero.

Autorevole partner culturale di pubblici uffici, di enti, di associazioni e di istituzioni pubbliche e private, l'Accademia garantisce obiettività di giudizio e neutralità di campo, data la sua totale indipendenza da ogni interesse commerciale.
Attraverso il suo Centro Studi e le sue Delegazioni, 215 in Italia e 72 nel mondo, opera per diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana, che costituiscono la base per ogni concreta innovazione.
Questo importante evento, vedrà riuniti circa una settantina di Accademici provenienti da tutta l'Italia e dall’estero -ha spiegato, nel corso della conferenza stampa, il delegato di Trieste Paolo Penso- sottolineando la volontà di “stregare” gli ospiti mettendo in rilievo l’unicità di questa città, cosmopolita, multietnica e multireligiosa, guidandoli lungo un percorso che abbracci tutti i suoi molteplici tratti culturali .

Nelle due serate del 27 e 28 ottobre Trieste ribadirà la sua cultura transnazionale anche nella gastronomia.
Una tradizione culinaria che abbraccia un territorio immenso, dal Danubio al mare, in una saga rocambolesca che coinvolge Istriani, Dalmati, Greci, Serbi, Austriaci, Ebrei, Boemi, Ungheresi, Turchi, Veneti. E non vanno dimenticati i commercianti pugliesi e siciliani che si stabilirono a Trieste alla fine dell’Ottocento. Un mosaico variegato, dove s’incontrano la cucina della borghesia e quella rustica popolana e carsolina, la saggia cucina veneta, la barocca cucina austriaca, le stimolanti pietanze ungheresi, la consistente frugalità slovena, la sobrietà severa della cucina istriana, il sapore primitivo delle erbe dalmate, il tocco mediterraneo della cucina greca ispiratrice remota della raffinata cucina turca.

La cena di benvenuto, che si svolgerà presso l’”Antica Trattoria Suban”, e quella successiva al Ristorante del Savoia Palace Hotel, dimostreranno come da questo caleidoscopico insieme possa risultare una ricca selezione di piatti che gli appassionati ristoratori hanno assimilato e riproposto a proprio gusto dando vita al patrimonio gastronomico della città.
Motivo di grande gioia per gli Accademici triestini, e crediamo per tutti i triestini, anche il conferimento del prestigioso Premio Giovanni Nuvoletti ad un ristoratore che «ha contribuito in modo significativo alla conservazione, alla conoscenza ed alla valorizzazione della buona tavola tradizionale del proprio territorio»: Mario Suban, che da quando prese in mano personalmente le redini del locale negli anni ’50, si è dedicato a portare avanti la tradizione della cucina del territorio con tutte le varianti dovute alle influenze delle multietnicità che hanno sempre caratterizzato la storia e la vita di Trieste.
Da ben 65 anni propone ai suoi ospiti ricette turche, balcaniche, greche, dell’Impero Austro-Ungarico, e quelle della tradizione giuliana, sempre ad un ottimo livello qualitativo. Tutti piatti che regalano grandi emozioni che non si scordano.

Sarà proprio lo staff di cucina dell’”Antica Trattoria Suban” che accompagnerà poi, nel mese di novembre, la Delegazione di Trieste in Canada.
L'Ambasciatore italiano in Canada, infatti, ha proposto un evento collaborativo con una Delegazione Italiana, per promuovere la gastronomia e i prodotti tipici del territorio. La scelta è caduta sulla nostra città, e la Delegazione di Trieste dell’Accademia Italiana della Cucina è stata invitata a rappresentare l’Italia a Ottawa.
«Tipicità come jota, calandraca e presnitz - ha commentato l'assessore Maurizio Bucci - possono essere utili per promuovere la nostra città il nostro territorio anche nei mesi meno richiesti e frequentati come quello di gennaio. Uno slogan potrebbe essere: vieni a Trieste in gennaio, assaggia i prodotti tipicamente invernali, e se sarai fortunato avrai anche l'esperienza della bora».

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