Al Bobbio "Aspettando Godot" con Lello Arena e Massimo Andrei
Dal 12 al 15 gennaio al teatro Bobbio arriva "Aspettando Godot". Per la prima volta il grande classico del Novecento verrà rivisitato secondo le ultime indicazioni di Samuel Beckett. Sul palcoscenico, Lello Arena e Massimo Andrei nel loro nuovo allestimento dell'opera teatrale, con la regia dello stesso Andrei, accompagnati da Vincenzo Leto, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe e Carmine Bassolillo, in una coproduzione La Contrada con Tunnel Produzioni/Teatro Cilea. Lo spettacolo è il quinto appuntamento in abbonamento della Stagione 2022/2023 del Teatro La Contrada.
«Con Massimo Andrei abbiamo recuperato per prima cosa i quaderni di regia di Beckett, pubblicati di recente, con le sue variazioni, i suoi interventi e le richieste fatte da autore e da regista agli attori», spiega Lello Arena. «Ne abbiamo ricavato una sorta di vademecum per noi, basato sui suoi desideri. Gli attori dovrebbero sempre riferirsi alle origini: inutile riallestire uno spettacolo se non in ossequio alle ultime indicazioni dell’autore e del regista». Nel 1975 infatti, a ventidue anni dalla prima assoluta parigina di “En attendant Godot”, Samuel Beckett era ritornato sul testo per realizzare una sua regia in lingua tedesca, allo Schiller Theater di Berlino.
È su quella profonda revisione drammaturgica e su quel percorso registico, minuziosamente documentati appunto nel testo riveduto e nel suo quaderno di regia, che si basa il riallestimento di Andrei a Arena. Con alcune differenze fondamentali rispetto alla versione francese: «Beckett voleva che nel nome di questo fantomatico Godot fosse ben chiara la matrice della parola “God”, pretendendo che venisse pronunciato non alla francese ma con l’accento sulla prima sillaba, “Gòdot”. E così lo pronunciamo anche noi», precisa Arena.
«Abbiamo deciso di farlo un po’ da comedian, visto che siamo tutti comici», sottolinea Arena. «Non è sempre detto che le cose serie si debbano dire in maniera pedante. Si può essere divertenti anche nella tragedia e il pubblico di questa edizione ha dimostrato di gradirlo particolarmente. Prendere troppo sul serio Beckett non corrisponde nemmeno alle sue indicazioni».