“Archeologia di Sera 2017”: cinque serate dedicate all’opera di J.J. Winckelmann
Nel 2017 ricorre il tricentenario della nascita di Johann Joachim Winckelmann, il grande studioso tedesco, iniziatore della moderna storia dell’arte e dell’archeologia.
A Trieste l’insigne studioso di storia antica e arte classica trovò la morte, per mano assassina, l’8 giugno 1768; era giunto nella nostra città proveniente da Vienna dove, dopo un incontro privato con l’Imperatrice Maria Teresa, aveva sospeso repentinamente il suo viaggio diretto in Germania e si disponeva a tornare a Roma.
Venne sepolto a Trieste a San Giusto, luogo in cui a distanza di 65 anni gli fu dedicato un monumento alla memoria. Intorno ad esso vennero raccolte le pietre del passato della città e costituiti l’Orto Lapidario e il Museo. Winckelmann è quindi considerato il genius loci dell’istituzioni museali triestine. “Conoscere significa mangiare con gli occhi” (Jean Paul Sartre)
La manifestazione “Archeologia di Sera 2017”, nell'ambito del cartellone di “Trieste Estate”, è dedicata all’opera di J.J. Winckelmann con cinque serate che si svolgeranno tutti i martedì di agosto, nel Giardino del Capitano (o “delle Delizie”) che si estende, sul Colle di San Giusto, davanti al Civico Museo di Storia e Arte (ingresso libero, da piazza della Cattedrale 1).
Nel corso degli incontri, curati da Marzia Vidulli Torlo e Susanna Moser, la lettura di una selezione di descrizioni dagli scritti di Winckelmann permetterà di conoscere tanto il suo genio quanto le opere d’arte che egli amava, mostrandone le immagini fotografiche, poste in un immediato confronto: si potrà capire come partendo praticamente dal nulla, possedendo però una approfondita conoscenza delle fonti antiche, egli fu in grado di darci le basi per la moderna storia dell’arte degli antichi, con una sensibilità e apertura mentale straordinarie.
Il primo martedì sarà dedicato all’Arte Egizia, per poi passare al mondo Greco classico ed ellenistico, al periodo romano e finire con le importanti osservazioni di Winckelmann sui vasi greci, dei quali il nostro Museo conserva una significativa selezione.
Le serate si apriranno, alle 20.30, con “Corde vibranti nel Giardino delle Delizie”, una selezione di brani musicali del repertorio settecentesco vicino al mondo di Winckelmann, a cura della Casa della Musica-Scuola di Musica 55, con interventi di Federico Rossignoli (chitarra), Giovanni Settimo (chitarra) e Teodora Tommasi (flauto dolce e arpa).
Concluderà tutte le serate, alle ore 22, la proiezione del documentario RAI “In morte di un archeologo. Winckelmann, Trieste e il riscatto di una città” di Paola Bonifacio e Piero Pieri (durata 60 minuti), realizzato quest’anno proprio per commemorare l’anniversario.
Il racconto filmico affronta le ultime ore di Winckelmann che si avvia all’incontro con la morte, indagandone le strane e misteriose circostanze e proponendo nuovi scenari sulle motivazioni. Una figura in abiti settecenteschi dà corpo all’archeologo tedesco interpretato da Adriano Giraldi con sorprendente simiglianza. Winckelmann si aggira nella Trieste contemporanea, scoprendo realizzati nel profilo della città i suoi studi sull’antico ed è lui stesso a raccontare i dettagli del delitto del quale fu vittima.
In contemporanea il pubblico potrà scegliere di seguire alcune visite guidate alle sezioni del Museo.
Nella serata di martedì 15 agosto, in particolare, alle ore 20.30, si terrà la proiezione del cortometraggio “Winckelmann: storia di un assassinio”, di Mariangela Miceli e Giuseppe Sforzi, regia di Daniele Trani, Collective Pictures (durata 15 minuti).
Racconto ironico e moderno del celebre omicidio: al tavolino di un caffè tre studiosi ripercorrono gli atti del processo all’assassino, Francesco Arcangeli, ma l’accusato è lo stesso Winckelmann che con il suo invito a rifarsi al mondo classico ha condizionato il libero progresso delle arti.