Banda Berimbau: al festival BoraMata a ritmo di samba con "Daghe de Bora"
Il vento caldo del Brasile incontra la dispettosa Bora in uno show unico e imperdibile, a ritmo di samba!
Venerdì 2 giugno dalle ore 20.30 in Piazza Ponterosso a Trieste, la Banda Berimbau animerà la serata del festival BoraMata con un energetico show di samba dedicato alla cosa più triestina che c'è: la Bora.
Per celebrare il vento della città, la banda farà scatenare il pubblico a ritmo del suo samba 100% originale dal titolo “Daghe de Bora”, cantato rigorosamente in triestino.
“Ocio de soto, ocio de sora, tignive forte che oggi sufia ben la Bora”, questo il bonario monito con cui si apre il brano scritto da Alessandro “Benni” Parlante, fondatore e presidente del gruppo, e arrangiato dal direttore artistico Davide Angiolini, nel puro stile del carnevale di Rio de Janeiro.
Un'impresa non del tutto nuova, ma sicuramente più ardita, per la banda che in occasione del carnevale di Muggia aveva già proposto “Tute le strade le porta a Muja”, versione “triestinizzata” di un celebre brano della scuola di samba carioca Estacio de Sà.
«”Daghe de Bora” è una canzone energetica e frizzante come il nostro vento» sostiene Parlante «scritta per celebrare con leggerezza il lato irriverente della Bora che ribalta il mondo e mette tutto sottosopra, proprio come il carnevale».
Oltre a “Daghe de Bora” il gruppo di percussioni brasiliane con sede a Trieste, che quest'anno festeggia 18 anni di attività e di concerti in Europa, Sud America e Medio Oriente, promette di far ballare il pubblico di tutte le età proponendo alcuni famosi brani delle più importanti scuole di samba di Rio de Janeiro, tra le quali Mangueira, Grande Rio e Imperio Serrano.
Uno show a tutto samba, dunque, che punta a ricreare l'atmosfera del sambodromo di Rio nel cuore austroungarico della città.
Al termine dell'esibizione della Banda Berimbau, Alessandro "Benni" Parlante proporrà al pubblico alcuni brani del suo show “Pei amici Jure” in cui interpreta alcune delle più belle canzoni del cantautore francese Georges Brassens in una versione assolutamente inedita, in dialetto triestino.