Gigi Finizio e Simone Schettino insieme sul palco, canzoni e comicità il 6 febbraio alla Contrada
"Ridendo e cantando": è il nome della serata organizzata dalla Pieffe Eventi al Teatro Orazio Bobbio (la Contrada) sabato 6 febbraio con inizio alle 20.00, un connubio tra allegria e melodia.
Sul palco si alterneranno Gigi Finizio per la parte cantata, mentre quella comico-ludica vedrà la presenza del noto Simone Schettino.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi direttamente all'organizzazione, via Udine 28 ( cell 3711266636).
Per quanto concerne i prezzi, adulti prezzo unico 32 euro mentre i ragazzi dai 4 ai 16 anni non compiuti 16 euro.
Gigi Finizio nasce a Napoli il 31 maggio del 1965.
Esordì componendo e cantando una canzone all’età di 5 anni. Avviato allo studio del pianoforte all’età di cinque anni, a nove superò l’esame SIAE. Centinaia di canzoni scritte, diversi album pubblicati, le sue canzoni passionali e cariche di energia conquistano le platee.
Nei suoi live, nei suoi album, nei concerti e nelle participazioni alle manifestazioni presentate in tv o meno, Gigi ha partecipato a numerossissimi duetti solo alcuni tra i piu' famosi: Pino Daniele, Giorgia, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Sal da Vinci, Gigi D’Alessio, Monica Sarnelli, Alessandro Siani, Nino D’Angelo, Valentina Stella, Ragazzi di Scampia M'barka Ben Taleb e tanti altri artisti.
Negli anni 80 aveva già inciso vari lavori discografici.
Autore di brani emozionali del calibro di "Occasioni" e " Lo specchio dei pensieri" presentato a Sanremo nel 1995
Nel 2004 Gigi Finizio insieme a Sal Da Vinci e Lucio Dalla partecipa al brano Napule, registrato nell’album Quanti amori di Gigi D’Alessio.
Nel Marzo 2006 partecipa al Festival di Sanremo per la terza volta insieme ai Ragazzi di Scampia con un progetto importantissimo con il singolo Musica e Speranza arrivando 3º nella sezione “Gruppi.
Il cantante partenopeo, ha prestato il suo brano AMORE AMARO ad Alessandro Siani come track di chiusura del film "Il principe abusivo". Dopo il film lo stesso Siani disse di avere delle poesie che avrebbe voluto che le trasformassero in canzoni e per il concerto di Trieste, il sogno si realizzera'.
Simone Schettino nato a Castellammare di Stabia, in provincia di napoli il 21 maggio 1966, è un comico e cabarettista italiano che si autodefinisce ironicamente fondamentalista napoletano.
Il successo nel giro di pochi anni travalica i confini napoletani, proiettando Simone a livello nazionale.
“Nel giro di pochi anni” non è il solito modo di dire, perchè fino al 1995 Simone vive la sua vita di universitario, iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’Ateneo Napoletano più per seguire una tradizione di famiglia, che per intima convinzione.
Sono gli amici che negli anni di una giovinezza spensierata hanno avuto modo di apprezzare le sue battute estemporanee, a volte dolcemente ciniche, a spingerlo quasi per scommessa ad esibirsi in pubblico durante una cena conviviale.
Da allora è un susseguirsi di passaggi da locali per appassionati. Ma sono trasmissioni televisive come “Convenscion” – “Superconvenscion” – “Convenscion a colori” andate in onda per quattro anni su Rai 2 con la partecipazione ininterrotta di Simone, e di “Ciro Visitors” su Italia 1 in nove puntate, a farlo conoscere in campo nazionale.
Ospite del Maurizio Costanzo Show, di trasmissioni condotte da Pippo Baudo e di altre sulle reti televisive Rai, La 7 e reti Mediaset (“Un Disco per l’Estate” – “Quelli che il calcio” – “Destinazione Sanremo” – “Notte Mediterranea” – “Castrocaro” – “Furore” – “Telegrolle Saint Vincent” – “CD Live Music”), Simone si sente ormai pronto a portare a teatro i suoi monologhi.
Debutta al Cilea di Napoli con “I miei primi quattro anni”, cui fa seguito nel 2001 “Il Fondamentalista Napoletano”.
Segue una tournée nazionale con lo spettacolo “Tutto Regolare” .
Il teatro ormai è la sua passione
Sulla scena Simone non ha bisogno di travestimenti, di trucchi, di parodie, di voci in falsetto per divertire il pubblico.
E’ il contenuto dei testi che scrive da solo, è il suo modo di parlare franco, schietto, aperto, la sua mimica istrionesca, la sua ironia su vizi e virtù dei giovani d’oggi, sui tic, manie, vezzi e modi degli italiani, uomini e donne in par condicio, dei politici, di personalità del mondo dello spettacolo, di gente comune, è tutto questo che cattura il pubblico e lo fa ridere
Ma non è una risata fine a se stessa, è una risata a volte anche amara che fa riflettere su fatti ed avvenimenti che ormai fanno parte del nostro vivere quotidiano.