Verdi: dopo il successo del terzo concerto arriva a Trieste Lera Auerbach
Il quarto Concerto della stagione (venerdì 5 ottobre, alle 20.30, e sabato 6, alle 18.00) proposto dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi vuole confermare l’importanza della presenza femminile sul podio, come da tre anni viene proposto a Trieste. La Direzione artistica ha affidato alla compositrice russo-americana Lera Auerbach sia la direzione dell’Orchestra sia il ruolo di Pianoforte solista: in programma il suo Eterniday (Homage to W. A. Mozart) e musiche di Wolfgang Amadeus Mozart (Concerto n. 20 in re min. K. 466 per pianoforte e orchestra) e di Franz Joseph Haydn (Ouverture da L’isola disabitata Sinfonia n. 49 in fa min. “La passione”). Lera Auerbach, oltre ad essere compositrice, pianista e direttore d’orchestra, è nota anche come poetessa e visual artist.
Lera Auerbach: direttore e pianoforte solista
Lera Auerbach, russo-americana, è compositrice, pianista, direttore d’orchestra, poetessa e visual artist. Il suo lavoro di compositrice viene costantemente diffuso dai più importanti interpreti di oggi come Gidon Kremer, Leonida Kavakos, Hilary Hahn, Vadim Repin, Daniel Hope, Gautier Capuçon, Narek Hakhnazaryan e tanti altri. Le sue opere sono eseguite dai più importanti direttori del mondo, tra cui Christoph Eschenbach, Vladimir Fedoseyev, Neeme Järvi. Ha inoltre scritto le opere Gogol, su commissione del Theater an der Wien eseguita in prima esecuzione assoluta nel 2011, e The Blind, prodotta in Germania, Norvegia, Russia, Stati Uniti e Austria.
Il terzo concerto
Nel precedente concerto della stagione, la prima esecuzione assoluta, fascinosa e attraente, della Dissolutio per Orchestra d’archi di Paolo Longo, diretta dal compositore in persona, ha riscosso l’auspicato successo del numeroso pubblico e il gradimento della critica. Sul palcoscenico del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è andato in scena il terzo Concerto della Stagione sinfonica, con un programma di straordinaria raffinatezza, interpretato splendidamente dall’Orchestra e dal Coro femminile, grazie all’accuratissima – come è stata definita dalla critica – direzione di Paolo Longo, l’indiscutibile classe di Alessandro Carbonare, Clarinetto solista (molto apprezzato dal pubblico anche nel bis, quando ha proposto un’elaborazione di un tema popolare ebraico), l’impegnativa prova del Contralto Elena Boscarol nel Magnificat.