“Archeologia di Sera”: secondo appuntamento dedicato a Winckelmann al Museo di Storia e Arte
Entra nel vivo, con la sua seconda serata, di martedì 8 agosto, nella frescura del Giardino del Capitano, sul Colle di San Giusto, nel vasto comprensorio del Civico Museo di Storia e Arte, la rassegna “Archeologia di Sera 2017”, dedicata quest'anno all’opera del grande studioso tedesco Johann Joachim Winckelmann, iniziatore della moderna storia dell’arte e dell’archeologia, nel 300° della nascita.
Manifestazione che lo stesso Museo proporrà ai cittadini interessati e ai turisti in visita, per tutti i martedì di agosto, nell'ambito del “cartellone” di Trieste Estate 2017, in ogni serata presentando letture e musiche diverse, ma sempre offrendo l'ingresso libero e gratuito, con apertura dalle ore 20 alle 23 e accesso da piazza della Cattedrale 1, a fianco della Cattedrale di San Giusto.
In questo secondo appuntamento, sempre a cura di Marzia Vidulli Torlo e Susanna Moser, verrà proposto in particolare, con il titolo “L’idea d’una beltà sublime”, l'affascinante tema dell'arte greca e del suo mirare all'ideale di una bellezza e di un'armonia superiori. Avvalendosi di letture di testi dello stesso Winckelmann (alle ore 21 circa).
In precedenza, in avvio di serata, alle ore 20.30, l'intervento musicale “Corde vibranti nel Giardino delle delizie”, con Teodora Tommasi (canto e flauto dolce) e Federico Rossignoli (chitarra) che proporranno selezioni da Vincenzo Colla, Ernst Kramer e Matthias von Holst. In collaborazione con la Casa della Musica-Scuola di Musica 55 di Trieste.
Alle ore 22 sarà proiettata la replica del nuovo documentario Rai “In morte di un archeologo. Winckelmann, Trieste e il riscatto di una città” di Paola Bonifacio e Piero Pieri (durata 60 minuti) realizzato quest’anno proprio per commemorare il 300° del grande studioso.
Il racconto filmico affronta le ultime ore di Winckelmann che si avvia all’incontro con la morte, indagandone le strane e misteriose circostanze e proponendo nuovi scenari sulle motivazioni.
Una figura in abiti settecenteschi dà corpo all’archeologo tedesco interpretato da Adriano Giraldi con sorprendente simiglianza. Winckelmann si aggira nella Trieste contemporanea, scoprendo realizzati nel profilo della città i suoi studi sull’antico ed è lui stesso a raccontare i dettagli del delitto del quale fu vittima.
In contemporanea alle presentazioni il pubblico potrà scegliere di seguire alcune visite guidate alle sezioni del Museo.
A proposito di Winckelmann si ricorderà come proprio a Trieste l’insigne studioso di storia antica e arte classica trovò la morte, per mano assassina, l’8 giugno 1768. Era giunto nella nostra città proveniente da Vienna dove, dopo un incontro privato con l’Imperatrice Maria Teresa, aveva sospeso repentinamente il suo viaggio diretto in Germania e si disponeva a tornare a Roma.
Venne sepolto a Trieste a San Giusto, luogo in cui, a distanza di 65 anni, gli fu dedicato un monumento alla memoria. Intorno ad esso vennero raccolte le pietre del passato della città e costituiti l’Orto Lapidario e il Museo. Winckelmann è quindi considerato il genius loci delle istituzioni museali triestine.
Come riferimento ideale, a corredo simbolico della serata, vengono proposte le seguenti immagini:
- particolare degli occhi della statua dell’Atleta di Policleto, della metà del V secolo a.C., uno dei capolavori di cui parla Winckelmann nella sua “Storia dell’Arte”
- rilievo allegorico inserito alla base del monumento a Winckelmann, nell’Orto Lapidario del Civico Museo di Storia e Arte, in cui lo studioso tedesco è raffigurato mentre illustra le antichità alle Arti e all’Archeologia (A. Bosa, 1833).