“Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio”, l'autore del libro sabato in città
All’indomani dall'anteprima al Festival èStoria di Gorizia, sabato 21 maggio il filosofo, scrittore e docente dell'Università di Urbino, Paolo Ercolani, sarà a Trieste a presentare, per la prima volta nella città giuliana, il saggio “Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio”, pubblicato il 5 maggio scorso da Marsilio.
L'incontro “La cultura per combattere la violenza”, in programma alle 18 al Knulp di Trieste, è stato fortemente voluto da Fabiana Martini e Giovanni Barbo, candidati al Consiglio Comunale nella lista del Partito Democratico a sostegno di Roberto Cosolini.
A dialogare con l’autore sarà Sergia Adamo, docente al dipartimento di Studi Umanistici all'Università di Trieste.
«Con la sua accurata analisi dalle origini ad oggi – così la vicesindaca uscente Fabiana Martini e il consigliere Giovanni Barbo - Ercolani fa del pregiudizio contro le donne il più grande e antico collante della cultura occidentale. Ma individua anche i fondamenti teorici e culturali per lasciarcelo alle spalle.
I tragici fatti di cronaca ci impongono di comprendere quanto sia necessario oggi affrontare il tema della violenza contro le donne con interventi tesi a rimuovere le cause culturali e strutturali di questa violenza.
A partire da questa consapevolezza abbiamo ritenuto di promuovere questo incontro, inserito in un percorso già da tempo avviato di azioni formative e culturali, non occasionali ma sistematiche, che hanno il preciso scopo di rimuovere gli stereotipi di genere e dunque di prevenire e arginare questo fenomeno, tanto drammatico quanto urgente.
Azioni che vorremmo continuare a portare avanti in rete con le associazioni che da sempre si battono nel territorio per il medesimo obiettivo.
La violenza contro le donne e i minori, d’altronde, non è un problema che può essere relegato alle donne o alle singole famiglie. È un problema che incide sul PIL e sul benessere collettivo, che investe l’intera società.
Per questo – chiosano i due candidati - è necessario istituire un tavolo tecnico che coinvolga tutti gli attori interessati (sociali, sanitari e di giustizia) e un osservatorio locale di contrasto alla violenza sulle donne e ai minori».