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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura

Rosso Istria, il film su Norma Cossetto al Festivàl del Cinema di Venezia

Il film narra la tragica storia della giovane, infoibata nell’ottobre del 1943

Si è tenuta venerdì 7 settembre 2018 la conferma stampa e la proiezione riservata del film “Red Land - Rosso Istria”, del regista Maximiliano Hernandk Bruno,nell’ambito della 75esima Mostra Internazionale d”Arte Cinematografica di Venezia. 
Vi hanno preso parte quasi tutti i massimi rappresentanti del mondo degli Esuli giuliano-dalmati: il Presidente della FederEsuli, Antonio Ballarin, il Presidente dell’ANVGD, Renzo Codarin, il Presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane, David De Paoli Paulovich, il Presidente del’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo - Libero Comune di Fiume in Esilio, Guido Brazzoduro, il Presidente dell’Associazione Italiani di Pola e Istria - Libero Comune di Pola in Esilio, Tito Sidari, il Presidente dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo - Libero Comune di Zara in Esilio, Franco Luxardo, la Presidente della Mailing List Histria, Mariarita Cosliani, Davide Rossi, in rappresentanza di Arcipelago Adriatico e molti altri esponenti del mondo della nostra diaspora.

Giacomo Scotti: "La prima donna rossa istriana"

Il film

Così descrive il film Maurizio Tremul, presidente dell'unione Italiana - CNI, presente all'evento: «Il film narra la tragica storia della giovane Norma Cossetto, infoibata nell’ottobre del 1943 e quindi delle drammatiche vicende del ‘900 che hanno sconvolto le nostre terre, dove opposti nazionalismi e ideologie totalitarie contrapposte hanno segnato la nostra storia. Il film, dal forte impatto emotivo, racconta con equilibrio e senza veli gli orrori della guerra e dell’odio, delle violenze e dei soprusi. Invitato a parlare al termine della proiezione ho sottolineato proprio questo fatto, constatando come i criminali rimango tali a prescindere a quale ideologia siamo asserviti e a quale popolo appartengano».

il ruolo della storia

«La storia - continua Tremul -, tutta la storia delle nostre belle e martoriate terre, deve essere conosciuta e studiata in Slovenia, Croazia, Italia e altrove, al fine di prendere coscienza e conoscenza del male, per sviluppare gli anticorpi che lo possano combattere e per far crescere la cultura della convivenza, del dialogo interculturale, del rispetto delle altrui identità e dignità, della cross-fertilization. Per il consolidamento dei valori della Pace e della solidarietà, della democrazia e dei diritti, della libertà e dei doveri, della giustizia e della verità, della fraternità e dell’uguaglianza, dell’unità e della diversità, che veda riunite Nazioni un tempo avversarie, oggi amiche, nel comune processo di costruzione della cittadinanza europea».

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