Da Trieste alla Laguna di Venezia, 160 km all'insegna dell'ecologia (VIDEO)
Dal Golfo di Trieste alla Laguna di Venezia. Parte martedì 21 giugno dal Parco Marino di Miramare una sorta di staffetta ecologica a cui parteciperanno anche i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e dell’Università di Trieste. A nuoto, in barca a vela, in canoa e in bicicletta attraverseranno habitat marini, lagunari e terrestri per illustrare la biodiversità e le peculiarità dei diversi ambienti, fino a raggiungere Venezia il 28 giugno.
Anche ricercatori di OGS e UNITS partecipano all’iniziativa.
A 150 anni dalla definizione del concetto di ecologia, la Rete Italiana per la Ricerca Ecologica di Lungo Termine (Rete LTER-Italia) promuove i Cammini Terramare: i ricercatori percorreranno diversi itinerari e si confronteranno con i cittadini su questioni ambientali, spostandosi di volta in volta tra diversi siti di ricerca, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, della Rete LTER.
«Questa Rete unisce siti, gestiti da università e istituti scientifici, dove si svolgono ricerche ecologiche di lungo termine per studiare gli ecosistemi: conoscerne la biodiversità e gli effetti dei cambiamenti climatici e ambientali» spiega Paola Del Negro, direttrice della Sezione di Oceanografia dell’OGS. «E a Trieste, proprio presso il Parco Marino di Miramare, a circa 200 metri dalla costa, si trova la stazione C1 LTER, un sito storico di ricerca biologica marina. Da lì partirà martedì mattina il primo cammino: Terramare – Il racconto del cambiamento tra terra, mare e laguna».
Alle 12, ricercatori dell’OGS e dell’Università, insieme ad alcuni rappresentanti dell’Unione Sportiva Triestina Nuoto (USTN), della Rari Nantes Adria Monfalcone e della A.S.D. Forum Julii Cividale, si tufferanno in acqua e raggiungeranno a suon di bracciate Santa Croce. Dove nel pomeriggio, alle 15, la sede dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (in via Auguste Piccard, 54), ospiterà un incontro pubblico, cui parteciperanno Maria Grazia Mazzocchi, della Rete LTER Italia, Serena Fonda Umani dell’Università di Trieste, presidente della Società Italiana di Ecologia, e Bruno Cataletto di OGS, referente del sito triestino LTER. «Sarà l’occasione per raccontare l’importanza delle ricerche ecologiche a lungo termine, ripercorrere i 150 anni dell’ecologia, termine introdotto per la prima volta nel 1866 dal biologo tedesco Ernst Haeckel, e illustrare gli studi che conduciamo nel Golfo di Trieste» anticipa Del Negro.
Grazie alla stazione di ricerca C1 LTER, gestita prima dall’Università di Trieste, poi dal Laboratorio di Biologia Marina e dal 2005 dall’OGS, a partire dagli anni Settanta vengono studiate le caratteristiche idrologiche, chimiche e biologiche delle acque del Golfo, attraverso osservazioni e campionamenti regolari.
«Disponiamo dunque di una lunga serie temporale di dati che sono fondamentali per conoscere lo stato di salute del nostro mare e gli effetti del cambiamento climatico sulla sua biodiversità. Inoltre, i dati raccolti nel corso degli anni sono determinanti per poter individuare l’eventuale presenza di specie aliene e capirne l’impatto sulle comunità biologiche marine autoctone» spiega Del Negro.
«Questa iniziativa di divulgazione, supportata dalla Società Italiana di Ecologia – continua – è molto importante per far conoscere i risultati delle nostre attività di ricerca, sensibilizzare i cittadini sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente e far capire che ricerche di questo tipo, che consentono di valutare lo stato degli ecosistemi, sono anche uno strumento utile per pianificare opportune strategie di tutela» conclude l’oceanografa.
I Cammini Terramare proseguiranno il giorno dopo verso la foce dell’Isonzo, a bordo di barche a vela e piccoli catamarani, e a seguire in bici fino a Grado, poi in canoa fino a Marano e poi ancora, su bici e canoe, fino a Lignano, Bibione, Jesolo, per raggiungere la Laguna di Venezia il 28 giugno.
Lungo il percorso, i ricercatori discuteranno di problemi ambientali e illustreranno la propria attività di ricerca in occasione di conferenze pubbliche (22 giugno a Grado, 23 giugno a Marano, 24 giugno a Lignano).