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Lunedì 5 dicembre / S. Vito - S. Andrea / Viale Romolo Gessi, 14

All'Ariston il viaggio di Marco Cavallo per sensibilizzare sul tema della salute mentale

Lunedì 5 dicembre, alle 17.30, al Cinema Ariston di Trieste verrà proiettato il film “Il Viaggio di Marco Cavallo” di Erika Rossi. A seguire il dibattito con il pubblico di Franco Rotelli coordinato da Peppe Dell’Acqua

Il Coordinamento per la difesa della Sanità pubblica a Trieste - Koordinacijski Obdor za Zaščito Javnega Zdravstva con il Forum Salute Mentale, che del Coordinamento è parte, e tutte le Associazioni per la Salute del territorio, organizza l’incontro “Il sogno di una cosa”: lunedì 5 dicembre, alle 17.30 al Cinema Ariston (v.le R.Gessi 14, Trieste) verrà proiettato il film “Il viaggio di Marco Cavallo”, regia di Erika Rossi, prodotto da Collana 180 - Edizioni alphabeta Verlag. A seguire discuterà con il pubblico Franco Rotelli; coordina Peppe Dell’Acqua.

Il racconto e il viaggio per la sensibilizzazione 

Il Coordinamento per la difesa della Sanità pubblica - Koordinacijski Obdor za Zaščito Javnega Zdravstva - a Trieste ha chiesto al cavallo di raccontare le sue battaglie antiche e quotidiane. Marco Cavallo ha nitrito con schiettezza e coraggio. Quanto sta accadendo non solo sul fronte delle politiche e delle culture e delle attenzioni per le persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale, ma anche e soprattutto nel campo del sistema sanitario pubblico è quanto durante questo lungo viaggio iniziato lo scorso giugno il cavallo sta raccontando sulle piazze del Paese.

La disattenzione per le forme di medicina del territorio, inspiegabilmente dopo due anni di pandemia, e il ritorno di politiche di privatizzazione, ha mobilitato centinaia di operatori, cittadini e familiari non solo a Trieste e nella nostra regione ma in tutto il Paese. Le parole umanissime della legge di riforma sanitaria del 1978: vicinanza, equità, libertà, dignità, rischiano di essere cancellate. Parole che sono state tradite un pezzo alla volta, senza che ce ne accorgessimo.

Da quel lontano febbraio del 1971, quando caddero le mura del vecchio manicomio di Trieste, al doloroso ed entusiasmante viaggio in tutti gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, manicomi criminali, nel 2014, il cavallo azzurro non ha mai smesso di correre.

Nel 2014 partito da Trieste, con una medaglia del Presidente della Repubblica, ha attraversato l’Italia in un viaggio di oltre 4.000 km in 16 città, tra le quali le sei sedi di OPG, per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e chiedere l'apertura di Centri di Salute Mentale h24. Il suo lungo cammino è diventato un film e un libro: “Il viaggio di Marco Cavallo” prodotto da Edizioni alphabeta Verlag - Collana 180. Quest’ultima, con 26 titoli, dal 2010 costituisce un osservatorio critico sugli scenari della salute mentale.

Durante il viaggio il cavallo venne accolto da migliaia di persone, incontrò gli internati degli ospedali psichiatrici che di lì a poco chiuderanno e i numerosissimi studenti, operatori, volontari che manifestavano per chiedere la chiusura di quegli anacronistici istituti. Il cavallo è stato allontanato dai magazzini comunali di Muggia come ingombro indesiderato. Ma già dal giugno di quest’anno si trovava in altri luoghi, Comuni e persone, accoglienti e desiderose di battersi insieme a lui per la libertà, l’eguaglianza, i diritti per tutti. Il 30 novembre è arrivato a Volterra, dove è stato accolto con un entusiasmo inaspettato per la giornata della cultura toscana (https://fb.watch/h72DeDRzeJ/). Di lì muoverà verso Bologna e un’altra decina di città e di associazioni. A fine anno ha deciso che vorrà arrivare in Calabria, e chissà forse anche in Sicilia. Marco Cavallo non poteva non esserci.

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