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Al Parco di San Giovanni incontro sulla 180 aperto alla cittadinanza

Dove sono finiti gli ex internati? Come sono assistite oggi le persone con un disagio psichico? Non ci sono più fili spinati e reti a separare le “città dei matti” dal resto della società, eppure resistono altre forme di esclusione

La 180 è stata la prima legge al mondo a chiudere i manicomi, ma la rivoluzione culturale avviata da Franco Basaglia proprio qui a Trieste resta incompiuta. Dove sono finiti gli ex internati? Come sono assistite oggi le persone con un disagio psichico? Non ci sono più fili spinati e reti a separare le “città dei matti” dal resto della società, eppure resistono altre forme di esclusione: la maggior parte dei reparti psichiatrici in Italia sono a porte chiuse e un malato su dieci è legato al letto. Troppo spesso la “cura” si riduce a dosi massicce di psicofarmaci. La legge 180 ha ridefinito l’idea della pericolosità sociale e ha riconosciuto nel paziente psichiatrico una persona che non può essere privata del suo diritto di cittadinanza in un momento di sofferenza e di fragilità. Ma non basta una legge per liberarsi della paura dell’altro.

Di questo ed altro si parlerà domani, mercoledì 9 maggio, dalle 17 alle 20, nell’Aula A della Direzione del Dipartimento di Salute Mentale (via Weiss, 5, Parco di San Giovanni), con Daniela Sala e Maria Gabriella Lanza, giornaliste e finaliste al Premio Morrione con il web-doc “Matti per sempre”, e con lo psichiatra Mario Colucci.

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