"Madri coraggiose": parlano le madri delle vittime di femminicidio
Una testimonianza, per dire ancora una volta NO alla violenza contro le donne e ai femminicidi. È questo il senso dell'incontro "Madri coraggiose" che la Commissione regionale per le pari opportunità ha organizzato per venerdì' 22 marzo alle 11 nella Sala Tessitori del Consiglio regionale (piazza Oberdan, 5 a Trieste) nell'ambito delle iniziative legate all'8 marzo e dedicato al coraggio di quelle madri che hanno dovuto affrontare la perdita di un figlio.
Le testimonianze
"E' il No in nome di relazioni sociali fondate sul rispetto e sulla reciprocità" - sottolinea la presidente della CRPO Annamaria Poggioli. Di questo dolore parleranno Annamaria, mamma di Michela Baldo, Antonella, mamma di Nadia Orlando e Luciana, mamma di Romina Ponzalli, e Mirella, mamma di Lisa Puzzoli di Villaorba di Basiliano, uccisa
nel 2012. Un evento per "consentire alle tante mamme orfane delle loro figlie di riconoscersi in esso e forse dentro un riscatto collettivo".
Il programma
Il programma prevede l'indirizzo di saluto del presidente del Consiglio, Piero Mauro Zanin, e della presidente Poggioli. L'ingresso è libero sino ad esaurimento posti. Info e conferme ai numeri telefonici 0432 555 708 e 040 377 3957 e all'indirizzo e-mail: cr.organigaranzia@regione.fvg.it
Il testo di presentazione (di Annamaria Poggioli)
Si dice che il coraggio rechi in sé forza e magia, l’audacia e la determinazione e insieme il rischio, la sfida. Il coraggio di una madre è tutto questo e anche di più, è energia e solitudine, è forza inusitata e disperazione profonda ma, come un’alchimia, è amore bello, ostinato, viscerale che, nella declinazione degli affetti, sa essere unico.
Tuttavia questa straordinarietà passa a volte attraverso un dolore devastante, la perdita di un figlio, e qui il coraggio ti misura, ti mette alla prova…
L’8 marzo, quest’anno, è stato inteso dalla Commissione pari opportunità del Friuli Venezia Giulia, come l’occasione per parlare di questo dolore attraverso gli sguardi e le parole di tre madri coraggiose, Annamaria, Antonella, Luciana, per consentire alle tante e tante mamme, orfane delle loro figlie, di riconoscersi in esso e, chissà, dentro un riscatto collettivo.
Ringraziamo queste madri che hanno accettato di esternare pubblicamente il loro dramma, col coraggio di trasformarlo da fatto personale a piaga sociale. E noi ci disporremo all’ascolto della loro testimonianza per unirci ancora una volta al NO alla violenza contro le donne e ai femminicidi, in nome di relazioni sociali fondate sul rispetto e sulla reciprocità.
A tutte le Mamme, grazie!