"Il cinema in posa", la mostra sulla Trieste del grande schermo (FOTO)
Trieste e il grande schermo: una storia che ha inizio ben prima del recente "The hitman's bodyguard's wife", come dimostra l'esposizione intitolata “Il cinema in posa" negli scatti della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste”. La mostra, gratuita, sarà inaugurata domani, venerdì 26 luglio, alle ore 17 nella Sala A. Selva di Palazzo Gopcevich (via Rossini 4) , e sarà visitabile dal 27 luglio al 13 ottobre (da martedì a domenica, dalle 10 alle 17, lunedì chiusura).
La mostra, ideata e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte, con la direzione di Laura Carlini Fanfogna, a cura di Claudia Colecchia, propone un percorso narrativo per vedere il cinema a Trieste, e non solo, dal secondo dopoguerra alla prima metà degli anni Sessanta. È stata presentata oggi a palazzo Gopcevich dall'Assessore alla Cultura Giorgio Rossi insieme alla direttrice e alla curatrice.
I soggetti delle foto
Molte foto scattate da professionisti immortalano i volti noti di Trieste: Fulvia Franco, Federica Ranchi, Mario Valdemarin, Gianni Garko o Elio Ardan ma anche attori come Claudia Cardinale, volto chiave nel film "Senilità" del 1962, tratto dal romanzo di Svevo e diretto da Mauro Bolognini. Ma anche ritratti di Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Silvana Mangano e Sophia Loren, i critici Tullio Kezich e Tino Ranieri e i registi Mario Bolognini, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Monicelli, Dino Risi. Non trascurate neanche le anonime presenze di chi lavora "dietro le quinte": una moltitudine silenziosa e operosa composta da bigliettaie, maschere, pulitrici, parrucchiere, comparse e assistenti. Un’umanità silente che la fotografia salva dall’amnesia storica.
Rossi: "Un percorso significativo"
“Un periodo in cui il cinema aveva un grande peso – ha sottolineato l’assessore Rossi -. Il neorealismo, i grandi film d’essai su temi di riflessione ma anche comici, illustri registi. Un mondo che attraverso l’arte cinematografica è stato ricostruito in un significativo percorso in questo museo, grazie al patrimonio di oltre 3 milioni di fotografie della Fototeca. Immagini che parlano di cinema, di attori italiani e hollywoodiani di fama internazionale che sono venuti a Trieste per girare film importanti in vari set cittadini”.
"Città location di grandi produzioni"
"Un’arte cinematografica all’epoca molto popolare – ha spiegato la direttrice Carlini – seguitissima dal pubblico, che ha visto in molte occasioni protagonista la nostra città quale location ideale per grandi produzioni con attori e registi di notevole calibro. Attraverso la ricostruzione e la ricerca storico-scientifica la mostra mette in campo per immagini scattate da fotografi triestini una carrellata di situazioni, in vari periodi del dopoguerra, collegate anche alla letteratura, che hanno fatto la storia del cinema a Trieste”.
Claudia Colecchia ha rilevato come proprio i fotografi abbiano guidato nel raccontare questa storia anche delle sale cinematografiche che oggi non ci sono più. Una ricognizione sistematica dei fondi custoditi in Fototeca di Adriano de Rota e Ugo Borsatti, di proprietà della Fondazione CRTrieste e qui depositati, di Giornalfoto e dell’Archivio Comunale, incrociata con lo studio di altre fonti documentali e bibliografiche coeve, consente di raccontare il mondo del cinema. I fotografi documentano con continuità la frequentazione dei triestini, rendendo omaggio, attraverso la memoria visiva, a quella moltitudine di luoghi che oggi non esiste più come il cinema Fenice, l’Excelsior o l’Alabarda perché trasformati in garage, palestre, supermercati o negozi. Il cinema Paradiso che la sera proiettava film e al pomeriggio ospitava incontri di pugilato o il cinema Arcobaleno, nel rione di Barriera, il primo a dotarsi di aria condizionata o ancora il Nazionale che disponeva di una calotta apribile nelle calde serate estive.
A corredo dell'esposizione, sono proposti documenti e preziosi cimeli provenienti dal Civico Museo della Guerra per la Pace “Diego de Henriquez”, dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, dall’Archivio Generale del Comune di Trieste e interviste che fanno riemergere ricordi personali e collettivi.
La mostra prevede un calendario di visite guidate, con inizio alle ore 16.00: mercoledì 21 agosto; mercoledì 4 settembre; mercoledì 18 settembre; mercoledì 2 ottobre; mercoledì 9 ottobre; sabato 12 ottobre.
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