"Tu mi sposerai", personale dell'architetto e artista Gigetta Tamaro
Oltre cento opere originali, in gran parte inedite, tra progetti, modelli, disegni, schizzi, sculture, collagés, cartocci e fotografie rendono omaggio tra il 23 aprile e il 2 luglio prossimi al Magazzino delle Idee di Trieste all’architetto, all’artista e alla donna Gigetta Tamaro (1931 –2016) nata e cresciuta a Trieste, da famiglia istriana, e da sempre attiva anche a Venezia.
La mostra “Tu mi sposerai”, titolo che nasce da una nota scherzosa posta al margine di uno dei progetti esposti, è stata presentata oggi (venerdì 21 aprile) alla stampa al Magazzino delle Idee in corso Cavour a Trieste alla presenza del curatore, l’architetto Luciano Semerani - compagno e collega di una vita - dell’Assessore regionale alla Cultura Gianni Torrentie del direttore del servizio promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio Antonio Giusa.
L’allestimento sarà inaugurato sabato 22 aprile, alle 18 e resterà visitabile da domenica 23 aprile fino al prossimo 2 luglio. Proprio nella mattinata di domenica 23, alle 11, il curatore Luciano Semerani terrà una visita guidata alla mostra che propone opere che vanno dagli anni del Liceo Artistico a Venezia fino all'ultimo suo disegno, “Le porte d'Europa – vie di terra e di mare dei migranti”, per l'ultima iniziativa del dicembre 2015 alla Stazione Rogers di Trieste, una realtà culturale che ha visto fortemente impegnata Gigetta Tamaro e che nelle prossime settimane ospiterà una serie di incontri collateriali. Il tema centrale scelto per capire la personalità dell’architetto, è l’avventura del procedimento inventivo: non tanto le sue opere costruite, quindi, ma piuttosto il suo percorso creativo, fatto di schizzi, tavole a colori, appunti scritti, modelli, e, per la prima volta, anche sculture e quadri.
La mostra fa anche capire un ambiente, quello che dagli anni ’60 alla fine del secolo è vissuto tra Trieste, Venezia e Milano da una generazione, il tessuto di amicizie, le relazioni sociali, culturali e politiche, il valore della scelta della contemporaneità in un’artista con una forte personalità e un grande mestiere. Tre i temi scelti dal curatore che si intrecciano per restituire la vita e le opere di Gigetta Tamaro: la città – la conoscenza – la confusione dei linguaggi. A fare da filo rosso nella narrazione di queste tre suggestioni tematiche è il contrasto e l'attrazione tra le forme e tra le idee. Prendendo le mosse da tre scritti di Gigetta è stato scelto di declinare il tema della “città” sotto il titolo “Trieste una città per vecchi si/no”, il tema della “conoscenza” nel capitolo "La formazione artistica, gli amici, gli incontri, le mostre”, il tema de “la confusione dei linguaggi” ne “La bella confusione”.
I luoghi che si incontrano in mostra sono diversi: Vienna, Beirut, Milano, Lubiana, e a prescindere dalle due cittadelle ospedaliere di Cattinara a Trieste e dei SS. Giovanni e Paolo a Venezia, anche il carattere delle tante opere realizzate negli anni porta ad una galleria di personaggi molto diversi. Ma come detto, non vuole essere “solo” una mostra di architettura, ma l’incontro con una donna.
Molti dei materiali, in particolar modo i quadri e le sculture, sono inediti e vengonopubblicati per la prima volta. La mostra inaugura domani, sabato 22 aprile, alle 18 e visitabile da domenica 23 aprile a domenica 2 luglio, tutti i giorni dalle 10 alle 19, con chiusura il lunedì. Faranno eccezione lunedì 24 aprile e lunedì 1 maggio quando la mostra resterà aperta.