Viaggio tra ruderi e siti dimenticati: nuova mostra di Triesteabbandonata
Seconda mostra per Triesteabbandonata, il progetto che da un anno e mezzo ha l'obiettivo di mappare principalmente a Trieste, ma anche in Friuli Venezia Giulia e fuori regione, beni abbandonati e dimenticati, riscoprendone la storia attraverso foto, documenti e video. Dopo il successo della prima esposizione, la seconda aprirà i battenti al centro commerciale Montedoro, che ha sostenuto l'iniziativa nuovamente, con l'inaugurazione prevista il 20 gennaio alle 18:00, aperta a tutti.
Attraverso grandi pannelli fotografici si potranno scorrere le immagini di tanti siti caduti nell'oblio, caserme, fabbriche, magazzini, scuole, discoteche, alberghi e antiche dimore. A curare l'iniziativa sono la fotografa Giada Genzo e i giornalisti Micol Brusaferro ed Emilio Ripari. Tra Facebook, gli altri social network e il blog dedicato, Triesteabbandonata conta su circa 10mila utenti che seguono costantemente il progetto. Nella nuova esposizione una sezione sarà anche dedicata alla prima mostra, verranno quindi riproposti gli scatti già presentati a Montedoro l'anno scorso. «Soprattutto su Trieste -spiegano Giada, Micol ed Emilio - abbiamo creato un archivio di beni abbandonati, pubblici e privati, come mai realizzato prima in città, per numero di immagini, ricerche storiche, filmati e documentazioni. Il nostro obiettivo principale è che questi edifici non continuino a restare nell'anonimato, spesso dismessi, chiusi, senza alcun controllo, ma che si possa pensare a un loro riutilizzo o almeno a una loro conservazione attenta. L'invito alla mostra per questo - sottolineano - è rivolto in particolare agli enti pubblici che, come abbiamo potuto verificare di persona, spesso purtroppo non hanno un archivio aggiornato soprattutto sulle condizioni nelle quali versano edifici di loro competenza».
Il secondo viaggio di Triesteabbandonata toccherà quindi tanti siti simbolo un tempo di attività produttive della regione, come l'inceneritore comunale o la vecchia teleferica Italcementi. Si passerà anche attraverso luoghi di aggregazione come il bar Charlie, ridotto a un rudere, il circolo Pisoni, ormai semi distrutto, così come il Teatro Filodrammatico, e ancora ci sarà una tappa a Bibione, in un'enorme discoteca bruciata e lasciata al suo destino, e anche a Grado, tra alberghi chiusi e piscine dimenticate. Sarà documentata la distruzione che ha colpito l'ex campo di baseball e hockey di Prosecco e scorci di dimore storiche come Villa Frommel a Gorizia o Villa Haggiconsta a Trieste. Spazio ancora a hotel ormai rifugio per barboni, stazioni dei treni semi demolite, enormi caserme e altri luoghi un tempo occupati dai militari.
La mostra resterà allestita fino a 5 febbraio e sarà accompagnata anche da filmati che raccontano il progetto dagli esordi a oggi. Verranno anche organizzati alcuni incontri pubblici, ai quali saranno invitati architetti, tecnici e studenti, per discutere insieme sul futuro di alcuni siti in particolare. L' esposizione si potrà visitare ogni giorno, secondo gli orari del centro commerciale.