Muggia, Santa Barbara festeggia la Santa Patrona ed il piacere di stare in comunità
In occasione della ricorrenza del 4 dicembre, gli abitanti della frazione muggesana di S. Barbara e l’Associazione Filarmonica di Santa Barbara organizzano, anche quest’anno, un momento di incontro per far riscoprire la tradizione e ritrovare il piacere dello stare assieme in comunità, cose semplici che la frenesia del quotidiano rende purtroppo sempre più difficoltose.
Da qualche anno, l’appuntamento è coordinato e gestito dalla Filarmonica di S. Barbara che non si limita quindi al solo allietare con le proprie note il pomeriggio muggesano del 4 dicembre. «La comunità di Santa Barbara è una comunità viva e collaborativa con un grande potenziale» ha commentato l’assessore alla Cultura Tullio Bellen «ed il fatto che la Festa sia sempre più riuscita, anno dopo anno, ne è la dimostrazione».
Negli ultimi anni la Festa di Santa Barbara ha riscosso, infatti, un successo crescente in termini di partecipazione: un salto di qualità frutto della forte collaborazione della comunità e della voglia di contribuire dei singoli compaesani che forniscono non solo la sala per la manifestazione ma anche i molto apprezzati dolci e stuzzichini del ricco rinfresco. Nel dettaglio, la manifestazione inizierà alle 15:15 con una breve processione che dal tabernacolo della Madonnina presso il vecchio lavatoio si muoverà verso la chiesa. Lì si svolgerà una Santa Messa bilingue concelebrata da Don Lampe e dal parroco di Muggia Monsignor Latin.
A seguire, alle 16:30, presso l’”ex Osteria de Maria” sita nel centro del paese, avrà inizio la festa fatta di esibizioni della Filarmonica e della ”Corale dei Cacciatori Sloveni Doberdob”, gruppo ospite per l’occasione. Entusiasta Mirna Viola, assessore a Borghi e Frazioni e Rapporti con la Comunità Slovena: «Aver avuto la possibilità di veder crescere questo evento nel tempo, diventando un momento in grado di coinvolgere tutto il tessuto sociale di un intero borgo, non fa che dimostrare la valenza di questi momenti di comunità. È una festa con grandi potenzialità aggregative, in grado di crescere ogni anno e, perché no, di essere affiancata anche da un altro evento che coinvolga il borgo nuovamente nel corso dell’anno».