“Osmizada 2019” a Domio con i "Laidos" e la "Vecia Trieste"
Sabato 21 settembre 2019, al campo sportivo di Domio, dalle h 18 in poi si aprirà l’ “Osmizada 2019”, titolo della manifestazione indubbiamente ispirato alle tipiche e tanto amate “osmice” che si trovano presso le case private nei vari paesini del Carso triestino. Proprio perché tanto amate dai Triestini, quando si sente la parola “osmica” si pensa subito agli amici, ai primi canti che partono da un tavolo e si propagano sotto le pergole, poi comincia a fischiare una fisarmonica, si sentono i primi accordi di chitarra, arriva il vino ed è fatta: festa, allegria pura, empatia, intreccio di lingue diverse dove prevale comunque il dialetto di Umberto Saba.
I Laidos amano questo stile di vita, come il pubblico che li segue da più di trent’anni, e avrebbero voluto condividerlo proprio con loro, con il “pubblico”. Nuove leggi, estate triestina impostata su silenzio e rigore, hanno fatto sì che il gruppo non sia riuscito ad esibirsi sulla scena locale. L’occasione si presenta con l’iniziativa organizzata dall’associazione culturale Numerouno che invita i Laidos e ne fa perno centrale della Osmizada 2019. "'Osmizada' dà il senso di più persone insieme, in questo caso più gruppi, che usano il dialetto per scrivere nuove canzoni inserendo testi divertenti, insomma 'col morbin', creando così un pomeriggio-sera dedicato a quello che è un aspetto molto importante di qualsiasi cultura: la musica popolare". Afferma GiulyAno, leader storico dei LAIDOS. Così sabato pomeriggio, dalle ore 18 in poi si alterneranno alcune band locali che hanno accettato l’invito della Numerouno a condividere lo stesso palco con i Laidos.
Il ritorno dei Laidos dopo 3 anni
Per prima salirà sul palco “La vecia Trieste”, un ensemble impegnato da parecchi anni a portare avanti la tradizione del repertorio di canzoni popolari tradizionali ma anche di autori contemporanei. Hanno inciso numerosi cd che esportano in tutto il mondo e sono spesso ospiti dei club “Giuliani nel mondo”, molto diffusi e legati tra loro e a Trieste. Quindi sarà la volta della “Banda Sluk”, un gruppo di musicisti che usano strumenti tradizionali folk quali fisarmoniche , bidofoni e altri strumenti, spesso realizzati “in casa”.
Un breve ma intenso momento verrà regalato dall’insegnante di danza del ventre Barbara Rutar del Keetar Mystic Harem e dalle sue allieve che ci allieteranno con musiche che sotto l’Impero asburgico non era raro sentire perfino quassù a Trieste, grazie a un florido commercio che non conosceva confini. Ecco che per quarti saliranno sul palco gli “Orbison”. L’idea di Mario Guerrato , noto cantante e chitarrista, leader del gruppo e fan da sempre dei Creedence Clear Water Revival (e come dargli torto) è quella di elaborare i pezzi del gruppo statunitense e trasformarli in simpatici aneddoti cantati in dialetto triestino.
Alle ore 21 sarà il turno dei tanto attesi Laidos che concluderanno la serata . I Laidos sono un gruppo musicale nato da una delle tante “clape” che usavano riunirsi in riva al mare nei fine settimana armati di chitarre, sax, birre e tanta voglia di divertirsi. In quelle serate, spesso complice un bicchiere di più, nacquero le prime “cover” goliardiche, ovvero arie di canzoni famose usate per musicare testi originali scritti usando l’idioma locale con espressioni tipiche della gente di strada, miscelate a dovere per raccontare delle storie, degli aneddoti. A distanza di tempo, oggi le “canzonacce” dei Laidos, oltre a entrare di diritto nella musica popolare triestina, sono diventate il marchio che identifica questo gruppo. La formazione in trent’anni ha avuto un ricambio continuo di elementi, attualmente degli originali ne sono rimasti due: il frontman, una presenza prorompente, cioè GiulyAno e il bassista, Uto Uteri, una sicurezza.
Lo spirito del gruppo è rimasto quasi immutato, cioè si è evoluto, soprattutto nelle forme musicali grazie all’entrata del polistrumentista Edy Meola, noto per essere stato uno dei co-fondatori della Witz Orchestra e da sempre convinto che uno degli aspetti più interessanti di tutta la musica, anche quella dotta, è che può diventare oggetto di scherzo con spunti originali di comicità. Il gruppo, dopo mesi di prove, prepara dunque la sua rentrèe dopo tre anni di assenza dai palchi presentando il cd, “Laidos can bec”, a grande richiesta del pubblico che attende da anni una “registrazione ufficiale” degli storici cavalli di battaglia dei Laidos. Non mancheranno birra, vino e griglia. Inoltre ci saranno dei banchetti appositi dove si potrà trovare il cd dei Laidos e anche i cd delle band ospiti, oltre a gadget come t-shirt e affini.