Presentazione libro “Scala Santa – Un mondo in salita”, alla Libreria Minerva
Il libro di Maurizio Lozei dedicato a una delle vie più caratteristiche di Trieste sarà presentato venerdì 20 gennaio alla Libreria Minerva Un libro che celebra Scala Santa, la principessa delle salite triestine, con storie e spigolature di vita sul sottofondo di tornanti, boschi e vedute mozzafiato su Trieste e il suo golfo. Lo propone Maurizio Lozei, giornalista triestino, che in questa strada ci è nato e per la quale continua a stravedere.
C'è una Trieste racchiusa attorno a San Giusto e distesa nei suoi borghi adiacenti le rive. C'è un Altipiano Carsico che la sovrasta con le sue rocce lunari e i suoi grandi abissi sotterranei. In mezzo c'è la Trieste delle colline, di Scorcola e di Barcola, di Chiadino e di Roiano, con le loro belle residenze e i loro boschi profumati. Strade e sentieri arditi e pittoreschi, dalle pendenze spesso insopportabili, dai punti panoramici unici e meravigliosi si arrampicano lungo questi versanti per tirare il fiato sul ciglione carsico. Principessa di queste salite interminabili è Scala Santa, strada magica e antica che scala, forse, non lo è mai stata. Dalla base roianese, questo antico sentiero si sviluppa, tra duri tornanti e lunghe impennate, sino allo spettacolare piazzale dell'Obelisco da cui si gode una vista incomparabile su tutto il golfo triestino.
Lungo questa strada generazioni di carsolini sono scesi portando merci e cibo all'emporio in crescita. Alcuni di loro hanno deciso di fermarvisi, mettendo su famiglia, sfruttando l'abbondanza d'acqua e la terra fertile per coltivare la vite e i fiori, gli orti e la frutta. Altri, i cittadini, sono rimasti abbagliati dalla bellezza dei luoghi, trascurando le pendenze dell'erta in favore del verde ameno e della vista sul mare. Oggi Scala Santa sembra subire la stessa sorte di altre contrade cittadine, vittime di una civiltà che sembra consumare i propri momenti migliori ipnotizzata da schermi diversi. Eppure, sino a qualche anno fa, c'erano personaggi e storie singolari che, pur umili, portavano con se fiammelle di vita.
“Scala Santa – un mondo in salita” (Calembour editore), ricorda quelle persone e le loro semplici esistenze. Storie brevi, secche, di familiari e personaggi proletari. Gente di umile estrazione, vista davanti e di profilo lungo una via che ancor oggi reca il fascino della vecchia Trieste e che solo nel Novecento ha conosciuto il porfido. Non la Scala Santa di Roma, s'intende, ma un'antica direttrice che vale la pena di essere percorsa, ascesa nella quale ognuno può trovare dei motivi d'interesse. Salita come parabola della nostra breve vita, perennemente messa alla prova da implacabili pendenze. Sino alla sommità.
A lei Maurizio Lozei dedica il nuovo testo che verrà presentato assieme a Luigi Urdih venerdì 20 gennaio, alle 18.00, nella Libreria Minerva di via S. Nicolò 20. Ricordi, situazioni, brani di vita oggi impensabili, ma che solo qualche decennio fa erano quotidianità. Pure riflessioni su come uno degli angoli più belli di Trieste siano perennemente sotto il tiro della speculazione edilizia, spunti per pensare a una tutela e a una rivalutazione del patrimonio collinare di un capoluogo regionale che merita la resurrezione. Con uno sguardo attento e curioso alle potenzialità turistiche di queste colline dove, pur tribolando, sferraglia ancora il Tram che dal centro porta a Opicina.
Una delle attrattive triestine che, guarda un po', ha una sua fermata proprio nella piazzola dell'Obelisco da cui scende pure la Scala Santa. “Prendere il tram e salire sull'Altipiano è sempre una gita”, commentano in tanti. Se poi si scende lungo Scala Santa precipitando dolcemente verso il centro, la scampagnata è perfetta!