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"il Cittadino e le Liberta': una Questione di Democrazia" Incontro Oggi al Revoltella

“Il cittadino e le libertà: una questione di democrazia” è il titolo dell’incontro promosso dal Comune di Trieste che si terrà oggi pomeriggio, venerdì 14 ottobre, alle ore 17.30, nell’Auditorium del Civico Museo Revoltella di via Diaz 27, in...

"Il cittadino e le libertà: una questione di democrazia" è il titolo dell'incontro promosso dal Comune di Trieste che si terrà oggi pomeriggio, venerdì 14 ottobre, alle ore 17.30, nell'Auditorium del Civico Museo Revoltella di via Diaz 27, in occasione della presentazione del libro "Quando hanno aperto la cella" (Il Saggiatore, 2011) di Luigi Manconi e Valentina Calderone.
All'incontro aperto al pubblico, interverranno il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il direttore della Casa Circondariale Enrico Sbriglia, lo scrittore Pino Roveredo, la giornalista e scrittrice Kenka Lekovich e gli autori Luigi Manconi e Valentina Calderone.
L'attore Maurizio Zacchigna leggerà alcuni passi del libro.

Luigi Manconi e Valentina Calderone ascoltano, raccolgono e portano alla luce storie di persone - spesso giovani - che entrano nelle carceri, nelle caserme e nei reparti psichiatrici e ne escono morte.
In ognuna di queste morti, la morte dello Stato di diritto: "Quelle foto di Stefano Cucchi. Quel corpo prosciugato, quella maschera di ematomi sul viso, un occhio aperto, quasi fuori dall'orbita. Quella morte di Federico Aldrovandi, quel giovane riverso a terra, le mani ammanettate dietro la schiena, esanime. Quelle urla di Giuseppe Uva, dentro la caserma dei carabinieri di Varese. Quelle sue foto col pannolone da adulto incontinente, imbrattato di sangue. Quelle facce gonfie, viola, i rivoli di sangue. E tutte le altre storie, rimaste ignote, oppure richiamate da un trafiletto di giornale, e già dimenticate. Giovanni Lorusso, Marcello Lonzi, Eyasu Habteab, Mija Djordjevic, Francesco Mastrogiovanni. E molti altri. In Italia in carcere si muore. Alcuni sono suicidi, alcuni no. E si muore durante un arresto, una manifestazione in piazza, un trattamento sanitario obbligatorio. Dietro le informazioni istituzionali spesso c'è un'altra storia. Un uomo che muore in carcere è il massimo scandalo dello Stato di diritto. Quando hanno aperto la cella ce lo racconta".

Luigi Manconi (Sassari, 1948) insegna Sociologia dei fenomeni politici presso l'Università Iulm di Milano ed è presidente di "A Buon Diritto". Senatore per due legislature e sottosegretario di Stato alla Giustizia nel 2° governo Prodi, è editorialista dei principali quotidiani nazionali. Tra le sue pubblicazioni: Solidarietà, egoismo. Buone azioni, movimenti incerti, nuovi conflitti (Il Mulino 1990), I razzismi possibili e i razzismi reali (con Laura Balbo, Feltrinelli 1990 e 1992), Storie di lotta armata (con Raimondo Catanzaro, Il Mulino 1995), Il dolore e la politica (con Andrea Boraschi, Bruno Mondadori 2006), Terroristi italiani. Le Brigate Rosse e la guerra totale 1970-2008 (Rizzoli, 2008), Un'anima per il Pd. La sinistra e le passioni tristi (Nutrimenti, 2009). È membro dell'assemblea nazionale del Partito democratico e della direzione dell'associazione Luca Coscioni e di Nessuno Tocchi Caino.

Valentina Calderone, laureata in Economia, è una collaboratrice di "A buon diritto", l'associazione fondata da Luigi Manconi nel 2001 allo scopo di promuovere l'esercizio di diritti riconosciuti dal nostro ordinamento, ma non adeguatamente tutelati o il cui riconoscimento viene contrastato o ritardato nei fatti. Coautrice di pubblicazioni tra cui "Morire di carcere", con Luigi Manconi, è ricercatrice dell'associazione e coordinatrice dei siti innocentievasioni.net e italiarazzismo.it

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