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Il mitico replicante di “Blade Runner” Rutger Hauer tra il pubblico alla proiezione di “Morgan”: inaugurato il Trieste Science+Fiction Festival

“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”. Come non provare un brivido ogni volta che si ascolta il celebre monologo del replicante, interpretato dall'attore Rutger Hauer, nel film di fantascienza più amato, “Blade Runner” di Ridley Scott. E quante volte anche noi abbiamo pronunciato questa frase, o l'abbiamo sentita pronunciare da altri nella nostra purtroppo poco fantascientifica quotidianità umana. Ebbene proprio Rutger Hauer in carne ed ossa, di ritorno dal “largo dei bastioni di Orione”, era seduto ieri sera fra il numeroso pubblico in occasione della serata inaugurale del Trieste Science + Fiction Festival, il più importante appuntamento con il cinema di fantascienza in Italia giunto ormai alla sedicesima edizione. Capello bianco, inconfondibile sguardo glaciale, l'attore olandese ha assistito in prima nazionale alla proiezione di “Morgan”, diretto da Luke Scott, e prodotto dal padre, Ridley Scott, geniale regista del celebre “Blade Runner”, in cui appunto un giovane Rutger Hauer pronunciava le poche battute divenute cult. Morgan è il prossimo stadio dell’evoluzione umana. Ma l’evoluzione può essere una cosa pericolosa: cosa succede quando la creatura surclassa il suo creatore? E da quale parte stare: quella di questo prodigio dell’ingegneria genetica o quella dell’azienda che ne supervisiona lo sviluppo? Nel cast Kate Mara, Anya Taylor-Joy, Paul Giamatti, Toby Jones, Michelle Yeoh e Jennifer Jason Leigh. Un film ben recitato, ricco di suspence anche se a tratti prevedibile, che rende più che promettente il futuro cinematografico  del giovane  Scott. Distribuito dalla 20th Century Fox, Morgan uscirà nelle sale italiane il 9 novembre. Intanto Hauer ne approfitta per una settimana tutta triestina per concedersi alla stampa e per ritirare l'ambito premio a lui conferito quest'anno, l'Urania d'Argento, che dal 2002 nell'ambito della manifestazione viene consegnato  ai grandi maestri  nell'ambito del fantastico. Nelle trascorse edizioni hanno ricevuto il premio alla carriera  Christopher Lee, Pupi Avati, Dario Argento, George Romero, Bruce Sterling, Alejandro Jodorowski, Terry Gilliam, Gabriele Salvatores, Roger Corman, Joe Dante, Enki Bilal, Ray Harryhausen, Alfredo Castelli, Jimmy Sangster e Lamberto Bava. 

Come ad ogni edizione lunghe file ieri sera per l'accesso alla sala Tripcovich in occasione della serata inaugurale e posti esauriti ad un'ora dall'inizio della proiezione inaugurale. Tra il pubblico le autorità cittadine, l'Assessore  regionale alla cultura Gianni Torrenti, il Presidente della Provincia di Trieste (per pochi giorni ancora) Maria Teresa Bassa Poropat, e il “nuovo” Assessore alla cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi. 

Tra gli ospiti d'onore che in questi giorni si avvicenderanno in questa edizione del festival che si preannuncia molto ricca di novità,  Adam Nimoy, figlio dell’attore Leonard Nimoy, il mitico Spock della serie cult. Che ha presentato il documentario  “For the Love of Spock”  che racconta la vita di Spock e di Leonard Nimoy, l’attore che gli ha prestato il volto per cinquant’anni. Ad accompagnare il documentario, Adam Nimoy e Terry Farrell, l'amatissima Jadzia Dax di Star Trek: Deep Space Nine, presenti entrambi in sala ieri   in occasione della serata di apertura. 

Il festival, organizzato da La Cappella Underground e dal suo instancabile presidente Daniele Terzoli, prosegue fino al 6 novembre. La selezione ufficiale dell’edizione 2016 presenta  tre concorsi internazionali: il Premio Asteroide, competizione internazionale per il miglior film di fantascienza di registi emergenti a livello mondiale, e i due Premi Méliès d’argento della European Fantastic Film Festivals Federation per il miglior lungometraggio e cortometraggio di genere fantastico europeo. La sezione Spazio Italia ospita il meglio della produzione nazionale.
Immancabili, infine, gli Incontri di Futurologia dedicati alla scienza e alla letteratura, in collaborazione con le principali istituzioni scientifiche. Tra i film presentati in anteprima italiana nella selezione ufficiale ci sono: l’americano Approaching the Unknown, scritto e diretto da Mark Elijah Rosenberg, al suo debutto, con Mark Strong nel ruolo del capitano William Stanaforth alle prese con la sua solitaria missione su Marte; Embers di Claire Carré, già definito come uno dei più memorabili film di fantascienza indipendenti degli ultimi dieci anni, in cui i sopravvissuti a un’epidemia globale cercano di dare un senso alla loro vita in un mondo senza memoria; l’iraniano Under the Shadow di Babak Anvari, che riflette sulla condizione della donna nel dopo rivoluzione a Teheran attraverso l’archetipo della casa posseduta e la mitologia dei djinn; l’inglese Kill Command di Steven Gomez, che, in un ritorno ai temi di Terminator e Robocop, presenta un’unità d’élite dell’esercito inviata su di un’isola per testare i più recenti prototipi di macchine per uccidere; il serbo The Rift di Dejan Zecevic, in cui un satellite precipita sulla Terra portando con sé qualcosa da un altro mondo. E i primi tre titoli della seguitissima sezione Midnight Movies, dedicata all’horror e all’exploitation: il gore indiano Ludo di Q e Nikon, un gioco semplice ma mortale di cui cadono vittime quattro adolescenti; l’americano Southbound, cinque racconti ad incastro tra incubi e segreti in una lunga notte su una strada desolata, e il già cult Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl, irresistibile apoteosi zombie sulle nevi austriache. E infine, per gli amanti del manga, Verrà proiettato domani, giovedì 3 novembre, il giapponese Terraformars del regista cult per eccellenza Takashi Miike, autentica gemma sci-fi ambientata su Marte nel 2599 tra insettoni mutanti e super mercenari, tratta da un celebre manga giapponese.  

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