“Piccole Gonne”, la nuova piéce teatrale di Fullin al Bobbio
Alessandro Fullin ci presenta il suo ultimo lavoro teatrale intitolato "Piccole Gonne". La piéce andrà in scena venerdì 18 novembre alle 20:30 al Bobbio.
Questo divertissement dello scrittore e show man Alessandro Fullin, prodotta dalla Compagnia Nuove Forme trasforma un classico della letteratura, Little Women di May Alcott, in una commedia spassosa, coeva e piacevolmente graffiante. A testimoniarne la riuscita l'eccezionale riscontro di pubblico: al terzo anno di repliche ininterrotte, "Piccole Gonne" continua a riempire e a divertire le platee dei maggiori teatri italiani.
Pescando a piene mani dalla migliore tradizione della parodia, con un occhio al grande Paolo Poli, Alessandro Fullin offre una rilettura tagliante e ironica di “Piccole Donne” la cui storia è nota.
Tra quadretti familiari e deliziose coreografie, i personaggi femminili, interpretati da uomini ad eccezione di un’unica attrice che interpreta zia March (Francesca Ardesi) dimostrano grande versatilità e presenza scenica. Per rendere tutto più moderno, nella scenografia vengono inseriti, mescolando senza imbarazzo generi e stili, riferimenti attuali come un quadro con l’immagine di Barack Obama e delle poltroncine in plastica rosa dell’Ikea. Un albero di Natale al centro serve a creare l’atmosfera familiare e smielata che ricorda i buoni sentimenti di cui è infarcito il romanzo della Alcott. Nel caso non fosse sufficiente il titolo tuttavia a puntualizzare l’operazione drammaturgica avvenuta ci pensa il sottotitolo, amato da Fullin: «infeltrimento teatrale di un classico della letteratura americana».
Uno spettacolo non solo esilarante ma anche surreale, dove l'inconfondibile ironia di Fullin si fonde sorprendentemente con le danze, la musica e le atmosfere patinate che sono cifra stilistica fondamentale della compagnia NuoveForme. Tra gli attori in scena si potranno apprezzare Tiziana Catalano, Sergio Cavallaro, Simone Faraon, Paolo Mazzini, Mario Contenti, Ivan Fornaro con le coreografie di Sergio Cavallaro.