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Turandot al Verdi: successo annunciato al grido di “Vincerò” (FOTO)

Serata speciale non solo per la qualità degli interpreti e la coinvolgente regia firmata Ricciarelli - Garattini, ma anche per la sempre più evidente volontà del Verdi di osare e mettersi alla prova per stupire il pubblico. Prova finora superata, ora grandi aspettative per l’Aida di domenica

Un Red carpet che si srotola come ogni anno davanti al teatro Verdi per l’apertura della stagione lirica, tacchi e strascichi sul velluto rosso e dagli armadi di Trieste escono i vestiti che non si indossano quasi mai. Anche chi non va mai a teatro non vede l’ora di calpestare quel tappeto per la serata della prima. Fino a qui niente di nuovo rispetto alle aperture di stagione degli anni scorsi, eppure ieri, venerdì 29 novembre alla prima di Turandot si respirava, a detta di molti, qualcosa di diverso. Non solo perché è in previsione un’altra prima (quest’anno ci sarà una doppia apertura e domenica pomeriggio sarà la volta di Aida), e non solo per il clima settembrino che ha reso superflue le solite pellicce (con commenti ambivalenti da parte del pubblico ambientalista).

Niente di nuovo nella puntuale presenza del sindaco Dipiazza e di alcuni assessori comunali e regionali, in particolare Serena Tonel e Alessia Rosolen in abito da gala e quasi irriconoscibili dalle foto istituzionali. La novità è stata la sensazione, diffusa e condivisa, di trovarsi in un teatro che ha intenzione di mettersi alla prova e stupire il proprio pubblico. Lo aveva anticipato in conferenza stampa una Katia Ricciarelli  stanca ma felice di aver curato la regia di ben due spettacoli diversi (insieme al regista Davide Garattini Raimondi ), dichiarando di essersi trovata in una situazione “inedita ed entusiasmante”, e si era presagito dalla recente tournèe di tre settimane in Giappone per il coro e l’orchestra, esperienza che sembra averli formati e rinvigoriti. Soprattutto, lo dice il pubblico che ieri ha colonizzato tutti i posti: l’ambiziosa prova per il momento è superata, resta da vedere se il successo si ripeterà domenica e durante la ricca stagione appena iniziata.

Turandot e Aida al Verdi, Ricciarelli: "Grande impegno e grande soddisfazione" 

L'allestimento, in collaborazione con Odessa National Academic Theater of Opera and Ballet, ha convinto per la monumentalità essenziale ma evocativa delle scene e per il dinamismo delle luci (entrambi di Paolo Vitale), mentre Giada Masi ha curato la ripresa degli spettacolari costumi del Teatro di Odessa. La regia, come anticipato, di Katia Ricciarelli e Davide Garattini Raimondi è stata una prova non semplice ma riuscita, che è stata in grado di amalgamare in maniera armonica ma non scontata i movimenti di coro, balletto e interpreti principali. Applaudito il maestro direttore Nikša Bareza, mentre Anna Aiello ha curato i movimenti scenici, spesso ispirati alla tradizione kabuki. Eleganti anche le coreografie di Morena Barcone. Ovazioni per la performance di  Amadi Lagha (Calaf) e anche per la Turandot di Kristina Kolar, al suo debutto sia al Verdi che nel ruolo. 

Di seguito il restante cast :Andrea Comelli (Timur), Max René Cosotti (L’Imperatore Altoum), Alberto Zanetti (Ping), Saverio Pugliese (Pang), Motoharu Takei (Pong), Giuliano Pelizon (Un mandarino), Anna Katarzyna Ir (Prima ancella), Elena Boscarol (Seconda ancella) e Roberto Miani (Il Principe di Persia). Una vibrante Liù (Desirée Rancatore) ha chiuso la rappresentazione perché la versione eseguita è stata quella originale e incompiuta. Com'è noto, infatti, Giacomo Puccini è morto poco dopo aver composto l'aria in cui la serva di Calaf si pugnala per non rivelare il nome dell'amato principe.

Turandot Verdi 2019

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