Zeropixel Festival si chiude riaprendo le mostre dedicate al tema “musica”
Grazie al passaggio della regione in zona gialla, Zeropixel festival 2020 si chiude Riaprendo per l’ultima settimana di aprile e i primi giorni di maggio le mostre dedicate alla musica. E’ un finale in bellezza che offre, dal 26 aprile al 2 maggio 2021, ben 8 mostre con 50 interpretazioni fotografiche contemporanee della Musica, realizzate con le più creative e ricercate tecniche fotografiche senza l’utilizzo del digitale. In tutte le sedi saranno osservati i protocolli anti-Covid.
Presso la Biblioteca Statale Stelio Crise (Largo Papa Giovanni XXIII n. 6, Trieste), riapre la mostra collettiva internazionale MUSICA, con opere di 35 fotografi, da lunedì 26 a venerdì 30 aprile 2021, con orario 16-18. I fotografi della collettiva sono Serena Bobbo, Ugo Borsatti, Annamaria Castellan, Ennio Demarin, Davide Dionisio, Lorenzo Ferraro, Giacomo Frullani, Maurizio Frullani, Jako Furlan, Ellen Goodman, Arnaldo Grundner, Roberto Kusterle, Massimiliano Muner, Tiziano Neppi, Roberto Pastrovicchio, Daniele Peluso, Thiomir Pinter, Novella Predonzan, Fabio Rinaldi, Simonetta Rossetti, Nicole Russo, Jahan Saber Zaimian, Daniele Sandri, Ernö Sabastian, Kikael Siirilä, Mario Sillani Djerrahian, Robert Sironi, Franco Spanó, enzo Tedeschi, Luigi Tolotti, Stefano Tubaro, Giovanni Lumicini, Marko Vogri? , Kit Young, Dino Zanier.
Presso la Mediateca, Cappella Underground (via Roma, 19) riapre la mostra personale “Affichè tu possa vedere i colori della Musica” di Daniele Peluso, fino al 30 aprile con orario 14-19 da lunedì a venerdì. In esposizione gruppi e solisti dell’hard rock colti dall’obiettivo di Peluso, da un capo all’altro dell’Europa, proposti in composizioni mosaico-polaroid.
Presso lo spazio d’arte Trart (viale XX Settembre 33) riprendono le visite alla mostra retrospettiva “La visibilità muta dell’oggetto” opere di Sergio Scabar (dal 27 aprile con orario 17-19, da martedì a sabato). In esposizione le inimitabili creazioni del maestro fotografo isontino Sergio Scabar: cupe e raffinate, rapiscono lo sguardo, sono “stampe alchemiche ai sali d’argento”, come lui amava definire il suo metodo di stampa mai svelato.
Ma sarà il weekend del 1° Maggio il clou della manifestazione, perché si potranno visitare in contemporanea le cinque esposizioni allestite presso il Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, grazie alla coorganizzazione con il Comune di Trieste, iniziando proprio dalla mostra evento del Festival, “ANTON CORBIJN - Collezione Privata”. L’esposizione, curata da Marco Puntin, consente di ammirare le icone della musica degli anni ’80 e ’90 negli scatti del famoso regista olandese, realizzati nei suoi anni giovanili. Queste opere hanno contribuito a rendere immortali personaggi come Keith Richards, Tom Jones, Nastassia Kinsky, Vanessa Paradis, David Bowie, David Byrne, Bono, Elvis Costello. Sono fotografie di grandi dimensioni, introvabili e da collezione.
E ancora le mostre:
“[n]evermind” di Davide Dionisio, a cui è stato assegnato il Primo Premio Sergio Scabar. Il fotografo, premiato per la sua vicinanza alla poetica del Maestro Scabar, scomparso lo scorso anno, presenta un lavoro introspettivo reso efficace dall’approfondita conoscenza degli strumenti della fotografia e della ricercata fattura utilizzando diverse tecniche fotografiche antiche.
La mostra “Sulla strada del Raga" di Maurizio Frullani, propone una ricca galleria di ritratti di maestri di sitar e liutai indiani fotografati in India negli anni ’70, che fanno parte della storia della musica colta indiana, stampati in bianco e nero con viraggi al selenio.
“Palio di San Donato” di Fabio Rinaldi è una mostra che si ricollega alle tradizioni legate al Patriarcato di Aquileia e ripropone i riti, le atmosfere, i volti e le gestualità medioevali della rievocazione storica, resi più incisivi da un accorto bianco e nero.
La mostra collettiva Hablando en Plata, con opere dei fotografi messicani Angela Arziniaga González, Arturo Fuentes Francos, Artura Talavera Negrete, Balam Enrique Ponce, Everardo Rivera, José Loreto Morales, Paulina Gabriela Pasos Pérez, Rafael Galván Montoto, Sergio Javier González Carlos. Le immagini propongono nove sguardi e interpretazioni diverse della musica, di strumenti musicali ma anche della percezione di musicalità. Sono fotografie realizzate espressamente per la settima edizione dello ZEROPIXEL Festival, nelle quali si ritrova la grande tradizione fotografica messicana. Alcune di queste sono realizzate al platino palladio o proposte come preziose lastre stampate al carbone con sfondo d’oro zecchino.
Per le visite presso il Magazzino 26 il protocollo anti-covid prescrive nei giorni 1 e 2 maggio la prenotazione obbligatoria su info@zeropixelfestival.it o al cellulare 3472350025, con almeno un giorno di anticipo come previsto dal DPCM.
Per l’occasione Annamaria Castellan, presidente dell’Associazione Acquamarina, che cura l’organizzazione e il coordinamento del Festival afferma: “Abbiamo fatto di tutto affinché l’arte della fotografia e la MUSICA contribuisse a combattere questo periodo di sospensione e incertezza. Dopo aver presentato il Festival con 21 trasmissioni in streaming nel mese di novembre 2020, l’apertura di 11 delle 13 mostre programmate tra febbraio e marzo a Trieste, Tolmezzo e Ronchi dei Legionari, ora per chiudere in bellezza offriamo a chi ama la fotografia la possibilità di fruire di persona delle mostre alla Biblioteca Statale Stelio Crise, allo spazio d’arte Trart, alla Mediateca La Cappella Underground, e nel weekend al Magazzino 26 del Porto Vecchio, il tutto all’insegna delle grande fotografia”.
Il Festival è stato reso possibile grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, il Credito Cooperativo di Trieste e Gorizia.
Si ringraziano i partner del Festival: le Biblioteche Statali Stelio Crise di Trieste e Isontina di Gorizia, lo spazio d’arte Trart di Trieste, la Grin Gallery di Umago, le Associazioni Silver Age di Trieste, Prologo di Gorizia, Venti d’Arte di Udine, TriesteAltruista di Trieste, il Circolo Culturale Fotografico Carnico, con capofila Acquamarina Associazione Culturale di Trieste.
La co-organizzazione è del Comune di Trieste, del Comune di Tolmezzo e dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia.
Le collaborazioni con il Consorzio Culturale del Monfalconese, l’Associazione Leali delle Notizie, l’UTI di Tolmezzo, la Mediateca La Cappella Underground, la Collezione LipanjePuntin Artecontemporanea, il Circolo della Stampa di Trieste, la Biblioteca Beethoveniana, la Triestina della Vela, il Punto Foto Group By Karl Biesler sas Milano, l’Istituto Compensivo di Tolmezzo, l’Associazione Barbacan Produce e il media partner RDT Radio Station.