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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nel cuore di Trieste i primi corsi di profumeria guidati dall’esperto sommelier e profumiere Marco Bazzara

L’accademia triestina dedicherà nel 2023 ampio spazio ai profumi con nuovi corsi dedicati: anche sommelier e profumiere creativo, infatti, Marco Bazzara vanta un medagliere di tutto rispetto

Non solo esclusivi corsi sul caffè, con la Bazzara Academy Trieste si prepara ad accogliere una novità per quanto riguarda la formazione: i nuovi corsi di profumeria che verranno attivati presso l’accademia nel 2023. La Bazzara Academy è una tra le prime accademie europee nella promozione formativa e culturale del caffè di qualità grazie agli ampi spazi strutturati su 250 mq situati nel cuore di Trieste, capitale del caffè, nei quali avviene la magia della scoperta di un prodotto in tutte le sue fasi di sviluppo: sono tantissimi i corsi di formazione proposti, oltre alla sala QGrader laboratorio di assaggio, è infatti possibile usufruire dell’aula didattica, area tostatura, sala brewing e sala bar dotata delle più esclusive macchine del caffè espresso e attrezzature professionali di ultima generazione.

I corsi, perfetti per potervi cimentare nella selezione, tostatura, preparazione e assaggio professionale di un caffè, possono essere svolti singolarmente o tramite la consolidata e acclarata formula dei “Camp” sia per tutti i livelli Foundation ed Intermediate del percorso formativo della Specialty Coffee Association SCA, dove con una formula concentrata si potranno conseguire i crediti per ottenere il tanto ambito Coffee Skills Diploma, unica certificazione internazionale nel suo genere.

A guidare la formazione in azienda è Marco Bazzara, Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy. Con una Laurea in Economia e un Master in “Formazione e Didattica”, Marco in azienda si occupa di controllo qualità, selezione e miscelazione del caffè, oltre a progettare sistemi formativi ricoprendo la carica di Q Arabica Grader e Authorized SCA Trainer (AST). Giudice sensoriale, sommelier e profumiere creativo, la sua esperienza tocca diversi ambiti ottenendo qualifiche professionali in moltissimi campi quali quello del tè, del miele, del cioccolato, del caffè, dell’acqua e dei distillati. Artista marziale e sportivo, Marco da anni pratica anche sport da combattimento a livello agonistico e insieme al fratello Andrea è co-autore del libro CoffeExperts.

I corsi di profumeria

Insomma, non solo caffè, l’accademia triestina dedicherà nel 2023 ampio spazio ai profumi: anche sommelier e profumiere creativo, infatti, Marco Bazzara vanta un medagliere di tutto rispetto. Ricordiamo, infatti, la medaglia di bronzo ottenuta per la categoria “Top ArtisanPerfume” presso il famoso concorso “ArtisanFragrance Award” a San Francisco, inoltre Marco è stato finalista al “NexLuxury Awards” 2020 ed è arrivato alla finale di Parigi, patria per eccellenza della profumeria; oltre ad aver partecipato a diversi contest negli anni.

Proprio perché la Bazzara crede nella formazione a tutto campo e la ritiene un processo fondamentale in un mercato del lavoro sempre più specializzato e in continua evoluzione in cui la preparazione non può prescindere dalla passione, considerate le competenze di Marco e l’obiettivo della Bazzara, ovvero quello di formare giovani professionisti che potrebbero avviare brillanti carriere, l’azienda ha pensato di avviare nel nuovo anno degli innovativi corsi di profumeria propedeutici al caffè. Abbiamo chiesto direttamente all’esperto Marco Bazzara gli obiettivi di questa nuova e interessante iniziativa che potrebbe essere una bella occasione per Trieste, i giovani triestini e non solo.  

Marco, qual è l’obiettivo della Bazzara Academy nel promuovere il profumo e perché è così importante? 

In Bazzara noi ci occupiamo di promozione caffeicola poiché inseriti in un contesto di filiera produttiva ma in realtà per quanto siamo innamorati del prodotto caffè il nostro focus si rivolge con particolare enfasi alla promozione del concetto del made in Italy e quindi di tutta l’arte che contraddistingue questa idea. Se pensiamo alla profumeria, l’arte della miscelazione degli oli e delle materie rare parte dall’Italia che successivamente è stata portata in Francia per essere sviluppata ed inserita nei secoli in un contesto produttivo più redditizio e di maggior impatto. Lo scopo della IPA è quello di avvalorare l’estro dei maestri profumieri italiani in chiave moderna unendo così l’arte della profumeria a quella della sommellerie”.

Si potrebbe trattare di un importante riconoscimento che porta lustro a Trieste? 

L’aver ottenuto una medaglia di bronzo in un contest internazionale dove rappresentavo l’Italia e Trieste mi rende orgoglioso perché non è semplice competere con profumieri appartenenti a case produttrici con marchi importanti a questi eventi, se non altro portando a casa una gran soddisfazione”.

Cosa si potrà imparare durante i corsi della Ipa - Italian Perfumery Academy? 

I corsi sono predisposti con una formula di camp già consolidata presso la nostra academy soprattutto per i corsisti esteri e per coloro che per motivi di distanza non possono partecipare a quella che sarà la sessione locale che si contraddistingue in una lezione serale settimanale, in modo tale da poter assimilare i contenuti della stessa e poter far pratica in vista della sessione seguente”.

Se abbiamo capito bene, un percorso da creatore di fragranze in realtà prevede molti collegamenti con il mondo delle sommellerie, è esatto?

Certo. Infatti, i percorsi della Italian Perfumery Academy trattano di creazione, formulazione, valutazione e produzione di fragranze e non solo, perché il programma è integrato con una parte legata al mondo dei flavour che in questo caso verranno trattati nell’ambito del food&beverage e quindi alla tecnica di valutazione di un alimento e di una bevanda, dando così una prospettiva più completa e formando così un nuovo professionista”.

Profumeria e caffè come si connettono vicendevolmente?

Caffè e profumi hanno in comune la parte legata all’olfatto quindi dedicarsi ad entrambi non può far altro che aiutare a migliorare le proprie percezioni, se pensiamo che più del 35 per cento degli stimoli olfattivi permangono molto di più rispetto a quelli legati alla vista e all’udito”.

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