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Giacomelli (FdI) : «1000 afghani in arrivo, blocchiamo le frontiere»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

In arrivo più di 1000 afghani nel Friuli- Venezia Giulia.

"A Trieste la maggior parte degli immigrati irregolari/richiedenti asilo, arrivano dal confine via terra e sappiamo che il confine via terra di Trieste è esclusivamente con paesi dell' "Area Schengen" Slovenia e Austria. Ma, - afferma Claudio Giacomelli, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Trieste, - per il Regolamento di Dublino dovrebbero essere questi paesi e non l'Italia a identificare gli immigrati e a fare sul proprio territorio la procedura per i richiedenti asilo. Di fatto il Trattato di Schengen impedisce la sistematicità dei controlli ma non i controlli a campione. Infatti la Francia a Ventimiglia e l'Austria sul Brennero applicano i trattati bilaterali con l'Italia (trattato di "Chambery" con la Francia e "trattato di riammissione" degli stranieri irregolari con l'Austria) per respingere in Italia gli stranieri irregolari che dall'Italia stessa tentano di entrare in Francia e Austria. Fa rabbrividire, - continua Giacomelli - pensare al migliaio di cittadini afghani in Serbia che, dopo la chiusura dei confini da parte dell'Ungheria, sono pronti a tentare di entrare in Regione tramite l'Austria e la Slovenia.

Oltre al trattato con l'Austria esiste un pari trattato con la Slovenia "Trattato di riammissione degli immigrati clandestini nei paesi di provenienza" del 1996 e in particolare, per la procedura di respingimento accelerato, è necessario intercettare i clandestini entro 10 KM dal confine o nelle 24 ore successive all'ingresso.

E' vitale per la sicurezza dei triestini e degli italiani disporre di un ingente numero di agenti che, ad oggi, non sono presenti sul confine. Il Governo e la presidente Serracchini se avessero a cuore la sorte degli italiani dovrebbero esigere l'applicazione dei trattati di riammissione con Austria e Slovenia, per poter effettuare i respingimenti, al potenziamento delle forze di Polizia di Frontiera sui confini di Trieste o l'applicazione di forze dell'Esercito Italiano a tal fine. Le strade per fermarli ci sono e se non ci saranno le istituzioni, ci saremo noi.

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